Tenta di investire un poliziotto, arrestato

In cella anche il complice per le botte a un altro agente, i marocchini sorpresi con la droga

 AVEZZANO. Forzano il posto di blocco con la droga in auto ma si schiantano contro un palo dopo l'inseguimento. Alla fine, due marocchini tentano di investire un agente e colpiscono un altro, ma vengono bloccati e arrestati dopo un colpo sparato in aria. Avevano con loro dieci grammi di cocaina divisa in dosi pronte per lo spaccio. In cella sono funiti Badi Abdelilah e e Douma Mohammed, di 23 e 27 anni.  L'operazione è avvenuta nella serata di venerdì, quando gli agenti dell'anticrimine del commissariato di Avezzano, guidato dal vicequestore aggiunto Marco Nicolai, hanno fermato i due stranieri a bordo di un'Audi A3. Al controllo, però, hanno inserito la retromarcia per darsi alla fuga e disfarsi nel frattempo della droga.  Tallonati dalla volante, hanno perso il controllo della macchina e la loro fuga si è interrotta temporaneamente con uno schianto contro un palo. Il passeggero ha tentato di fuggire a piedi, ma è stato rincorso da uno degli agenti. Il marocchino ha però reagito scatenando una colluttazione in cui l'agente è rimasto ferito finendo al pronto soccorso con ferite in più parti del corpo e una prognosi di 15 giorni.  Nel frattempo il connazionale ha inserito di nuovo la marcia in direzione dell'altro poliziotto che ha rischiato di essere investito.  A salvarlo un terzo agente dell'anticrimine che è stato costretto a sparare in aria facendo sterzare il marocchino.  L'auto è stata bloccata e lo straniero ha iniziato una seconda colluttazione, ma alla fine è stato ammanettato.  Gli agenti della squadra anticrimine, coordinata dall'ispettore superiore Gaetano Del Treste, hanno ritrovato la cocaina e arrestato i due marocchini, di cui uno senza permesso di soggiorno.  Con loro, i due stranieri avevano anche 500 euro in contanti, forse ricavato dell'attività di spaccio. Dovranno rispondere di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale. Sono stati rinchiusi nel carcere di Avezzano su disposizione del procuratore della Repubblica di Avezzano, Vincenzo Barbieri. L'udienza di convalida potrebbe tenersi questa mattina davanti al gip del Tribunale di Avezzano. Quello dello spaccio di droga ad Avezzano e nel Fucino da parte di immigrati è un fenomeno in costante crescita. Secondo quanto emerso dai dati delle forze dell'ordine negli ultimi due anni, nel Fucino è nata una vera e propria organizzazione composta e guidata da stranieri, soprattutto marocchini, che si sono dotati di un codice d'onore da rispettare.  Solitamente, come nel caso dell'arresto di giovedì sera, gli spacciatori hanno una copertura da braccianti e un linguaggio codificato per comunicare in arabo.  Si tratta di uno scenario venuto alla luce durante l'operazione "Casablanca" che a gennaio ha portato all'esecuzione di 17 ordinanze di custodia cautelare. Nei Comuni di Avezzano e della Piana del Fucino sono infatti nati clan nordafricani organizzati in modo accurato e schematico con regolamenti interni che stabiliscono la circolazione delle sostanze stupefacenti.  Gli stranieri, arrivati in Italia con il sogno di un futuro migliore, sarebbero però l'ultimo anello di una lunga catena, quelli che piazzano la droga sul territorio. La droga, però, arriverebbe in grandi quantità sia dal Napoletano e dalla Campania tramite la ex superstrada del Liri e da Roma grazie alla vicinanza con la Marsica.

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