«Tombe troppo alte»: demolizioni in arrivo

Polemiche per l’ordinanza del sindaco sui manufatti (anche provvisori) irregolari I visitatori: «Regole assurde, intanto il camposanto è assediato dalle prostitute»

L’AQUILA. Il cimitero monumentale dell’Aquila, a sei anni dal terremoto, è ancora pieno di macerie derivanti da crolli e non rimosse. Intanto, per portarsi avanti, domani primo settembre il Comune annuncia che, in ottemperanza all’ordinanza 74 dell’8 maggio 2015, si provvederà alla rimozione dei manufatti funebri difformi. Difformi da cosa? Da un regolamento che, secondo alcuni visitatori del cimitero, sarebbe troppo stringente. Il regolamento in questione riguarda i campi delle sepolture a terra, delle quali vengono indicate anche le dimensioni riguardanti i cosiddetti “copritomba”: lunghezza 160 centimetri, larghezza 60 eccetera. Oltre a una serie di altre prescrizioni contestate da alcuni cittadini anche in forma scritta. Ma l’ufficio dei servizi cimiteriali del settore Ambiente del Comune conferma la linea dura. «In ottemperanza a quanto disposto...in data 1 settembre alle 8,30 si provvederà alla rimozione del manufatto difforme».

I familiari di alcuni defunti contestano la decisione del Comune. «Con tutti i problemi che ha il cimitero dell’Aquila», racconta un cittadino al Centro, «tra l’altro stretto d’assedio dalla prostituzione, come dimostrano i resti che si trovano al mattino a pochi passi dalle tombe, si sta portando avanti una linea di intransigenza assoluta sulle lapidi delle sepolture a terra che non ha ragion d’essere. Tra l’altro, non basta spiegare al Comune che in molti casi si tratta di strutture provvisorie, essendo impossibile procedere alla sistemazione per così dire definitiva senza attendere diversi mesi dall’inumazione. Anche le strutture provvisorie, secondo il Comune e i suoi dirigenti, devono essere realizzate con le stesse modalità contenute in regolamenti e ordinanze. Se per sfortuna la lapide è di 65 centimetri non c’è tolleranza alcuna. Eppure, nessuno si preoccupa di vigilare con la stessa solerzia quando i campi delle sepolture a terra sono impraticabili per il fango, tanto da costringere alcuni a portare il brecciolino da casa. Chiediamo che, al di là delle ordinanze, vi sia pietà per i defunti e rispetto per i familiari costretti a sottostare a regole assurde». Se non cambierà nulla, domattina alle 8,30, al cimitero, gli operai (e magari i vigili urbani) rimuoveranno le lapidi abusive. Ma non ancora le macerie.

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