sulmona, obbligo di firma per campellone 

Torna in libertà il papà 30enne che ha picchiato un poliziotto

SULMONA. Torna in libertà con l’obbligo di firma il 30enne sulmonese Francesco Campellone finito agli arresti domiciliari per aver preso a pugni un poliziotto in borghese che aveva rimproverato il...

SULMONA. Torna in libertà con l’obbligo di firma il 30enne sulmonese Francesco Campellone finito agli arresti domiciliari per aver preso a pugni un poliziotto in borghese che aveva rimproverato il figlio 11enne. Ragazzino colpevole di aver esploso un petardo contro la vetrina del negozio di famiglia di corso Ovidio.
Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Sulmona, Marco Billi, secondo il quale sarebbero caduti i presupposti di legge per continuare a tenere il giovane in regime restrittivo.
Decisiva è stata l’ammissione di responsabilità da parte di Campellone, oltre al fatto di aver chiesto scusa al poliziotto vittima dell’aggressione, finito al reparto maxillo facciale dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila con lo zigomo fratturato e 40 giorni di prognosi.
I fatti sono avvenuti il 15 dicembre scorso quando il figlio di Campellone, mentre giocava con i petardi, ne fece esplodere uno contro la vetrina del negozio di famiglia del poliziotto, il quale ha subito redarguito il piccolo dicendogli che non poteva esplodere botti dove c’erano persone.
Un rimbrotto che non è piaciuto al padre del ragazzo che senza indugiare più di tanto, ha sferrato un pugno in pieno volto al viso del poliziotto costretto a ricorrere prima alle cure del pronto soccorso di Sulmona e poi all’ospedale dell’Aquila. Mentre subito dopo aver colpito il poliziotto il 30enne è fuggito via facendo perdere le proprie tracce e lasciando il bambino da solo in attesa dell’arrivo della madre.
I primi giorni di febbraio, a distanza di due mesi e su richiesta della Procura di Sulmona, il gip Marco Billi ha firmato l’ordinanza di arresto nei confronti di Campellone, da ieri tornato in libertà. (c.l.)
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