Tribunale di Avezzano, riparte la mobilitazione contro la chiusura

Il presidente dell’Ordine forense chiama tutti a raccolta: «La politica deve esporsi e deve essere chiara sul da farsi»

AVEZZANO. Si riparte con la mobilitazione a difesa del tribunale di Avezzano, attualmente in regime di proroga fino al 2018, e gli avvocati chiamano in causa la politica affinché si assume le proprie responsabilità.

L’ormai ex governo Renzi, con il sottosegretario Federica Chiavaroli, si era impegnato per una nuova proroga con slittamento al prossimo Decreto Milleproroghe.

Ora però, con il nuovo governo bisognerà trovare nuove strategie per evitare un accorpamento con la struttura dell’Aquila, da più versanti definito improponibile per una serie di parametri e per la mole di lavoro che c’è ad Avezzano. Per tale motivo prima di Natale, probabilmente la prossima settimana, si terrà un’assemblea con Ordine degli avvocati, mondo della politica, associazioni e cittadini. Sono state numerose in questi anni le iniziative degli enti locali, degli ordini professionali e delle forze civiche e sociali per difendere il palazzo di giustizia. Ma ora, al di là delle proroghe, che per il momento salvano il tribunale ancora per uno o due anni, per scongiurare definitivamente la chiusura della struttura giudiziaria di Avezzano occorre una nuova legge.

Al riguardo, proprio nei giorni scorsi, anche il consiglio regionale ha adottato tre risoluzioni con cui ha impegnato la giunta D’Alfonso a interagire con il governo centrale al fine di elaborare un piano di ridefinizione della geografia giudiziaria regionale, soprattutto riconsiderando i criteri fissati dalla Legge delega 148/2011. L’area della Marsica sarebbe particolarmente in difficoltà senza il tribunale per diversi fattori, quali l’estensione del territorio, il numero degli abitanti, i carichi di lavoro e la specificità territoriale del bacino di utenza, valutando anche la situazione infrastrutturale e il tasso d’impatto della criminalità organizzata.

«Ho sollecitato un incontro affinché il mondo politico prenda posizione in merito a questa storia», ha chiarito il presidente dell'Ordine forense, Franco Colucci, «la politica deve esporsi e deve essere chiara sul da farsi. La caduta del governo», ha sottolineato Colucci, «ha modificato molti equilibri e quindi ora è necessario analizzare la situazione e agire. Finora abbiamo trovato terreno fertile tra i politici abruzzesi riguardo alla nostra richiesta. Vedremo se alle promesse di impegno seguiranno i fatti».

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