Turista disperso, mistero sui monti

Allarme scattato con 24 ore di ritardo, sondate due slavine.

ROCCARASO. Inghiottito da una slavina o vittima di un incidente nel bosco e delle temperature polari: i soccorritori proseguono le ricerche di Giovanni Ferrante, lo sciatore disperso da lunedì, ma temono la tragedia. Anche perché l’allarme è scattato con 24 ore di ritardo.
Il telefonino dell’uomo è spento. La traccia è nell’ultimo segnale agganciato dal ripetitore installato nella zona dell’Aremogna, dove si trovano alcune piste da sci di Roccaraso. E lì, ieri mattina, si sono concentrate le ricerche. Due valanghe sono state sondate senza alcun esito. Gli elicotteri hanno compiuto voli a bassa quota, mentre i soccorritori a piedi hanno battuto la boscaglia.

Ma Giovanni Ferrante non si trova. L’uomo, nato 49 anni fa a San Nicola la Strada (Caserta) ma residente a Latina, è disperso dalle 16 di lunedì. Quando ha salutato i suoi amici dicendo loro che avrebbe fatto un ultimo giro sulle piste prima di risalire in albergo. Nell’hotel non è più rientrato. La prolungata sosta della Toyota Yaris di Ferrante nei pressi degli impianti di risalita ha insospettito il personale della tavola calda dove lo sciatore e i suoi amici erano soliti ristorarsi durante le giornate abruzzesi. L’allarme è scattato solo martedì. Dopo una prima ricognizione del personale di vigilanza degli impianti di risalita, sono stati allertati i soccorsi e alle 21,30 - quindi a più di 24 ore dall’ultimo avvistamento dello sciatore - è partita una prima ricerca portata avanti con motoslitte e torce elettriche da carabinieri, polizia, Soccorso alpino della Finanza, vigili del fuoco e Forestale.

Ieri alle 7,30 sono riprese le ricerche, partendo dalle aree predilette da Ferrante per praticare lo snowboard, indicate dall’amico poliziotto di Latina che ha raggiunto l’Aremogna per cercare il compagno di sciata col quale condivide da quindici anni la passione per lo sport invernale. I due si erano separati lunedì per gli impegni di lavoro dell’agente. E nella tarda mattinata anche la sorella dell’uomo disperso è arrivata dal Lazio. Le unità cinofile della Forestale dell’Aquila e di Campobasso hanno battuto le zone dell’Aremogna, Monte Pratello e Pizzalto. Un’ottantina di uomini in tutto - Forestale, Finanza, Cai, polizia, carabinieri, vigili del fuoco e Protezione civile - ha partecipato alle ricerche.

Mentre due elicotteri (fra i quali anche Drago Vf 92 della Forestale, decollato da Pescara) hanno effettuato ricognizione per tutto il giorno. Sul posto è arrivato anche il sostituto procuratore di Sulmona, Maria Teresa Leacche, perché sul caso è stata aperta l’inchiesta. Secondo i soccorritori, l’uomo potrebbe avere avuto un incidente, senza riuscire a chiedere aiuto. Le notti passate sui monti di Roccaraso la temperatura è scesa fino a -20º. Non è escluso, poi, che lo sciatore possa essere stato travolto da una slavina.

Le ricerche sono state sospese alle 17 di ieri e riprenderanno stamattina. Gli esperti in Soccorso alpino ispezioneranno sugli sci anche i versanti più pericolosi. Ferrante è istruttore di ballo ed esperto sciatore e snowboardista. Fa anche l’istruttore di surf in una scuola di Gaeta e in una a San Felice al Circeo. L’ultima volta che è stato visto, lo sciatore indossava una tuta da sci nera e bianca con una scritta sulle spalle («carving instructor»). Ogni lunedì Ferrante, insieme ai suoi amici di Latina, raggiungeva l’Aremogna e solitamente ripartiva il martedì. Lunedì scorso, puntualmente, era arrivato nella località sciistica a bordo della sua auto. La stessa Yaris che è ancora parcheggiata nel piazzale degli impianti di risalita.