«Tutti gli uffici pubblici devono tornare in centro» 

Di Benedetto e Grillo: «Affitti troppo alti, confidiamo nell’etica dei proprietari» Il candidato sindaco del centrosinistra: dobbiamo rivitalizzare il cuore della città

L’AQUILA. «Ripartire dalle cose che non sono state fatte bene, e che sarà più facile approntare in tempi di pace. Negli anni, il lavoro dell’amministrazione e delle associazioni di categoria è stato importante ma, evidentemente, non sufficiente. È importante che chi conosce i problemi si metta a disposizione». A parlare è Americo Di Benedetto, candidato sindaco per il centrosinistra, nel corso della conferenza stampa del fotografo Roberto Grillo, candidato nella lista “Il passo possibile”. Grillo, tornato in centro esattamente un anno fa, conosce bene il problema. «A mio avviso, il Comune deve riprendersi il ruolo di programmatore che ha in base alla legge regionale 11 del 2008». «È inoltre necessario ricostituire il Consorzio commercianti centro storico aprendo un tavolo permanente di confronto tra le associazioni di categoria e l'amministrazione comunale, a sua volta socio fondatore del consorzio e quindi messa in condizione di operare efficacemente, di più e meglio di quanto non abbia potuto fare prima del sisma».
«L'Aquila è il risultato di una stratificazione lunga decine di anni, tra attività produttive, popolazioni e uffici», ha spiegato Grillo, «il terremoto ha azzerato tutto e il centro storico oggi è un contenitore vuoto da riempire». Dal terremoto a oggi si sono succedute numerose normative, come ad esempio il decreto Barca del 2012 che ha azzerato tutti i contratti in essere. «L’amministrazione comunale e le associazioni di categoria di allora avrebbero dovuto vigilare, inserendo una norma che obbligasse i proprietari dei locali commerciali all’equo canone di cui si sta parlando in questi giorni, a seguito della pubblicazione del bando Fare Centro».
«Un bando che per il momento va bene», ha spiegato Di Benedetto, «potremo modificarlo in futuro se necessario. Adesso questo ci permette di capire le aspettative dei commercianti e che tipologie merceologiche hanno richiesto di accedere ai fondi».
«Sono preoccupato che il bando possa avere riflessi limitati sulla modifica dell’assetto delle realtà commerciali», è il commento di Grillo. L’accordo per i canoni calmierati si rivolge infatti quasi esclusivamente all’etica dei proprietari di immobili dei centri storici, «che non hanno alcun obbligo di legge che vincoli al rispetto dei prezzi al metro quadro suggeriti». «Di qui a 3 anni», ha spiegato Grillo sostenuto da Di Benedetto, «se non verrà incentivato il ritorno degli uffici pubblici e privati e considerato che ci vorrà tempo perché tornino i residenti, ci si potrebbe ritrovare con un centro commerciale naturale frequentato soltanto nei fine settimana, o nelle ore serali». (r.p.)
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