la denuncia di Annalisa de simone 

«Vanificati due anni di lavoro» 

La presidente del Tsa: ciò che sta accadendo è un fatto gravissimo

L’AQUILA. Un fulmine a ciel sereno. Due anni di lavoro vanificati e una città, L’Aquila, che rimbalza sulla cronaca nazionale per un Festival diventato campo di battaglia politica. Ad Annalisa De Simone (nella foto) presidente del Tsa e ideatrice del Festival degli Incontri, quanto accaduto proprio non va giù.
Lei che, da aquilana, aveva pensato già da tempo a «come dare lustro e visibilità al territorio nel decennale», rinunciando persino al cachet per i diritti di proprietà intellettuale. Ora che il Festival, previsto inizialmente dal 10 al 13 ottobre, rischia di essere cancellato, De Simone si lascia andare a uno sfogo amaro: «Ciò che sta accadendo è gravissimo», dice. Il Festival degli Incontri è una sua creatura: lo ha partorito e visto crescere.
«L’amarezza più grande è che, dopo tanti sforzi e un lavoro certosino di cucitura culturale, il Festival sia finito sulla stampa nazionale nel segno della polemica. Il punto non è Saviano o non Saviano», dichiara De Simone, «ma il ripristino del rispetto di alcune regole di base. Su questa vicenda sono state dette molte inesattezze: per dovere di cronaca, va chiarito che il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, non ha finanziato il Festival, che al contrario è stato sovvenzionato dal Mibac. Ha solo firmato un protocollo d’intesa in cui si impegnava a trasferire i fondi stanziati dal ministero dei Beni culturali all’Istituzione sinfonica abruzzese. Cosa che, all’improvviso, si è rifiutato di fare». Dopo aver tentato un approccio con il Comune, la De Simone ha bussato alla porta del Mibac. «Per correttezza istituzionale, il primo passaggio l’ho fatto, due anni fa, con Biondi e l’allora assessore alla Cultura, Sabrina Di Cosimo», conferma, «mi dissero che non avevano portafoglio per finanziare l’evento. A quel punto sono passata al ministero, che ha accolto con grande entusiasmo la proposta, tanto da renderla operativa. Ho fatto, persino, un passo indietro, lasciando la direzione artistica del Festival a un professionista di fama nazionale e firmando un documento in cui cedevo i diritti di proprietà intellettuale della manifestazione all’Isa. In cambio, ho chiesto che la somma venisse indirizzata verso un giovane artista. La scelta è caduta su Mario Scandale, un regista».
Quanto alla richiesta di Biondi di un calendario “plurale e inclusivo”, De Simone risponde: «Rispetto un sindaco lontano da me perché democraticamente eletto, ma lui deve rispettare l’autonomia del direttore che ha allestito il palinsesto. A Saviano è stato chiesto un intervento non politico, inedito, come a tutti gli artisti, invitati a produrre qualcosa di nuovo. I soldi pubblici vanno spesi per rendere un territorio attrattivo. Poi, non è vero che mancavano gli abruzzesi: c’era Donatella Di Pietrantonio, che ha ampiamente smentito le dichiarazioni del sindaco Biondi». (m.p.)
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