Via 3 giugno in memoria dei 4 ragazzi

Strada ricorda gli ultrà scomparsi a 32 anni dalla tragedia

 L'AQUILA. Era il 3 giugno 1979 quando quattro ragazzi che seguivano L'Aquila nello spareggio di Cassino contro l'Avigliano persero la vita. L'incidente accadde a Sulmona, mentre un pullman di tifosi rossoblù attraversava l'acquedotto romano di piazza Garibaldi. I quattro, affacciati ai finestrini e coperti dal tripudio di bandiere, non si accorsero dell'ostacolo costituito dai grossi archi.  Volarono in cielo Maurizio Climastone, 19 anni, Paolo Centi, 17 anni, Carlo Dionisi e Carlo Risdonne, entrambi quindicenni. Nel giorno del trentaduesimo anniversario della loro scomparsa, la nuova via denominata «3 giugno 1979» li ricorderà per sempre. Sobria e commovente, la cerimonia di intitolazione della strada che collega via della Polveriera con la parte nuova del quartiere di Sant'Elia ha visto la partecipazione dei familiari dei ragazzi, dei tifosi e dei dirigenti dell'Aquila. A scoprire la targa il vicesindaco Giampaolo Arduini, che ha sposato l'iniziativa di alcuni tifosi per ricordare una delle pagine più tristi della storia rossoblù. «Non ho fatto altro che sottoporre alla commissione toponomastica del Comune la raccolta di firme avviata dai tifosi aquilani a ricordo dei quattro ragazzi», ha spiegato Arduini. «Fu un'immane tragedia. Ancora ricordo l'enorme commozione che suscitò nella città. Era la prima mobilitazione di massa della tifoseria rossoblù. Partirono tantissimi pullman. Alcuni tornarono indietro quando si sparse la notizia attraverso le radio. Nessuno festeggiò la vittoria che L'Aquila colse quel giorno. Il ricordo deve servire agli appassionati di calcio perché lo sport non diventi un momento di dolore». Tanta commozione per i parenti delle vittime. «A distanza di tanti anni, quello di Sulmona resta un episodio impossibile da dimenticare», dice, a nome di tutti, Secondino Dionisi, fratello di Carlo, «specialmente per chi c'era, come me. Dobbiamo ringraziare i promotori dell'iniziativa e tutti coloro che hanno partecipato. Fa piacere constatare come il ricordo dei nostri ragazzi sia ancora vivo. Anche nelle giovani generazioni».  Alla cerimonia hanno partecipato anche il presidente e il direttore generale dell'Aquila. «È stata una cerimonia semplice, ma significativa», dice il direttore generale Fabio Guido Aureli. «Un momento di ricordo che alimenta la voglia di fare meglio per il futuro, anche per coloro che seguono le sorti dell'Aquila da lassù».

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