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Vigliano, in tanti al presepe

Successo per la manifestazione dell’associazione «I Monelli»

SCOPPITO. È andata in scena il 6 gennaio la settima edizione del presepe vivente a Vigliano di Scoppito.

Un appuntamento ormai atteso non solo dalla comunità di Vigliano ma dall’intero comune di Scoppito. Questa edizione ha visto la partecipazione di oltre 1000 persone venute anche dai paesi vicini, spinti anche da una serata dal clima insolito vista la stagione.

La manifestazione è stata organizzata, come ogni anno, dall’associazione culturale «I Monelli», ma ha visto la collaborazione di tutto il paese, circa 250 persone che nei giorni precedenti hanno lavorato incessantemente nell’allestimento delle capanne e dei borghi.

Con cura e tenacia l’intero paese è stato completamente trasformato creando un’atmosfera risalente ai primi anni 30 del’ 900.

Anche l’edizione di quest’anno è stata dedicata a Maria Grazia Rotili, la ragazza che ha perso la vita in un incidente stradale avvenuto il 6 aprile 2011.

Il presepe ha preso il via con l’ingresso dei figuranti accompagnati dalla musica degli zampognari, Maria (Tamara Prescenzo) ha fatto il suo ingresso a cavallo dell’asinello spinto da Giuseppe (Ferdinando Di Carlo) seguiti dai Re Magi (Alessio Di Carlo, Emanuele Di Carlo, Theodes Andrianandrasana).

Appena si entrava nel paese già si sentivano gli odori dei piatti della tradizione contadina: le cotiche con i fagioli, la polenta, le panonte n’dorate, che i vari visitatori potevano assaggiare.

«Metti un paese, Vigliano, alle pendici di Monte Calvo», spiega una nota, «metti oltre 90 figuranti che passeggiano lungo le viuzze raccontando vecchie storie dimenticate, metti antichi mestieri e vecchi attrezzi allestiti e sistemati per l’occasione. Metti tutto questo per dare spazio a una scenografia suggestiva e affascinante». Si potevano ammirare i vestiti da sposa dei primi anni del ’900 esposti per l’occasione, o assaporare le pizze di pane appena sfornate dal vecchio forno del paese acceso per la manifestazione. Scenografica è stata la riproposizione della polentata, della bucata o della scuola».

Lungo le vie, mangiando e sorseggiando vin brulé, ci si poteva scaldare nei focolari allestiti per l’occasione.

La capanna, posta ai piedii della chiesa, è stata sicuramente la parte più suggestiva delle manifestazione. Maria che amorevolmente teneva tra le sue braccia Gesù scaldato dal bue e dall’asino, mentre Giuseppe li osservava.

«Un’ esperienza forte e carica di emozioni, soprattutto grazie all’impegno non solo dell’associazione I Monelli, composta dai ragazzi di Vigliano, ma di tutto il paese. L’associazione ringrazia dunque il Comune di Scoppito, l’associazione Grisù e la Misericordia per la collaborazione fornita.

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