«Vinto il primo appalto: ferie all’Aquila»

Telefonate tra referenti locali e imprese coinvolte: «Tanta roba»

L’AQUILA. «Primo appalto ok, ferie all’Aquila». Le risate proseguono via sms, quando l’imprenditore abruzzese comunica al suo corrispondente toscano che, sì, la prima bandierina è stata piazzata. E ora ne seguiranno delle altre. Tanto che le ferie toccherà passarle all’Aquila. Questi i contenuti di alcune intercettazioni inserite nel procedimento della procura di Firenze nell’inchiesta su appalti e corruzione. Imprenditori e funzionari pubblici parlano costantemente del sisma in Abruzzo e delle sue opportunità.

«SEI ESCAVATORI».
L’imprenditore Francesco De Vito Piscicelli parla con il cognato Pierfrancesco Gagliardi. La telefonata è del 9 aprile. Gagliardi: «...Senti un po’ ma... tu vuoi fare... un bel... un bell’appalto sul lago di Garda... da 7 milioni... o è troppo lontano... è una rottura di c...». Piscicelli: «... No... lascia perdere... mò c’é il terremoto da seguire...». G.: «...Sì, giusto, bisogna concentrarsi lì...». P.: «...Capito? G.: «...Perché lì partono a duemila all’ora adesso... P.: «...Ma già mi hanno chiamato a me...» G.: «...ma veramente? P.: «...Sì, la prossima settimana devo dare sei escavatori... venti camion...». G.: «...Li devi dare...?». P.: «...Sì...». G.: «...così...». P.: «...Sì così funziona nelle emergenze... tutto in economia...». G.: «...Ah!...glieli dai e poi dopo si fa in economia... cioè tot ore, tot al giorno...». P.: «...Sì...sì, sì...». G.: «...Ah...». P.: «...Questo per le emergenze...». G.: «...Uhm, uhm... certo lì adesso ci fanno carne da porco lì...». P.: «...Eh là c’è da ricostruire dieci anni...».

DI NARDO. Il 16 aprile il funzionario ministeriale Antonio Di Nardo informa l’imprenditore Piscicelli che un incontro con Denis Verdini coordinatore Pdl si può organizzare al Circolo della caccia in piazza Fontanella Borghese, a Roma, per restare al riparo da occhi indiscreti. Di Nardo: «...Senti io penso martedì facciamo quell’incontro... quello con Denis... con questo però andiamo al Circolo o no... hai detto così?... non vuole gente che vede...». Piscicelli: «E allora ce ne andiamo al Circolo... noi tre».

SMS: FERIE ALL’AQUILA. Questa l’intercettazione dell’sms che Liborio Fracassi, di Avezzano, direttore tecnico del consorzio «Federico II», il 22 luglio 2009 spedisce all’indagato Riccardo Fusi presidente della toscana Btp: «Abbiamo vinto il primo appalto: una scuola per 7,3 milioni da consegnare chiavi in mano il 10 settembre. È il primo, gli altri a breve. Ferie all’Aquila».

«LÌ TI CONOSCONO». Fra i politici in contatto con Fusi c’è anche Riccardo Nencini, presidente del consiglio regionale della Toscana, che subito dopo una visita all’Aquila, il 16 luglio, nella quale consegna 500mila euro della sua Regione a Gianni Chiodi, chiama al telefono l’imprenditore. Nencini: «Ascolta bello sto venendo via ora dall’Aquila... ho parlato di te... ma lì sei conosciuto...». Fusi: «Sono conosciuto però murano quegli altri, capito... sì. sì... ma se tu ci metti le mani te è meglio». Nencini fa capire che s’impegnerà per promuovere un incontro.

«TANTA ROBA». Ecco il contenuto di un colloquio tra Liborio Fracassi (Consorzio Federico II) e l’imprenditore toscano Riccardo Fusi considerato, insieme a Piscicelli e a Vincenzo Di Nardo, tra i «favoriti» del coordinatore nazionale Pdl Denis Verdini. I due parlano dei lavori all’Aquila e in particolare negli immobili Carispaq. Fusi: «Scusi, si è visto con quella persona di Vasto?». Fracassi: «Sì, sono andato, l’ho incontrato, l’ho sentito, ma era impegnato con le elezioni e l’ho richiamato». Fusi: «Va bene, ma lì come va?». Fracassi: «Bene benissimo dico no bene, benissimo». Fusi: «Ah». Fracassi: «Già gliel’ho detto. L’ingegnere Marchetti ci ha firmato il nulla osta». Fusi: «Eh». Fracassi: «Stiamo già preparando tutti i preventivi adesso con la banca. Per cui abbiamo predisposto un po’ tutto... venerdì prossimo il consiglio d’amministrazione ci dà il via a fare sia l’opera dentro a palazzo Branconio che è quella della messa in salvaguardia di tutti i monumenti dentro a quel palazzo tutti affreschi, tutti decori... poi tutti i ponteggi sia del palazzo della banca sia del palazzo Branconio». Fusi: «La perdo, va via la voce». Fracassi: «Comunque c’è tanta roba. Stiamo facendo tanta roba». Fusi: «Bravo».