Violenza sessuale, i primi sospettati

Nuovo interrogatorio in ospedale: la ragazza conferma tutto

L’AQUILA. La ragazza conferma tutto, spuntano i primi sospettati. Il misterioso caso di violenza sessuale ai danni di una 20enne aquilana si arricchisce di nuovi particolari. Dal letto d’ospedale, dov’è stata ricoverata nella notte di giovedì, la ragazza ha ribadito di essere stata costretta ad avere rapporti sessuali. I vestiti inviati al Ris.

I SOSPETTI. I carabinieri, che ieri mattina hanno sentito la ragazza per la seconda volta, non si sbilanciano e parlano di vicenda che contiene ancora parecchi lati oscuri. Nel corso dell’interrogatorio-bis, durato 3 ore, la ragazza ha provato a spiegare un paio di passaggi della sua prima dichiarazione messa a verbale. Non ha corretto il tiro rispetto a quanto detto davanti ai medici del pronto soccorso, mantenendo la stessa linea. Uscita dal lavoro e diretta verso casa al volante della sua auto, mentre percorreva la statale 17 in direzione Est-Ovest, a un certo punto la ragazza si sarebbe ritrovata in campagna, in un luogo che da sola non avrebbe saputo raggiungere tanto che le ruote dell’auto, ancora sotto sequestro, sono rimaste infangate. Poi il buio.

E la memoria che torna solo quando la giovane chiama al telefonino la sorella, preoccupata per non averla vista rientrare a casa alla solita ora. «Sto a San Gregorio, aiutami». L’auto è stata trovata in una zona appartata, in campagna. Tuttavia, se è vero che, in questa prima fase, non vi sono indagati, è certo che gli investigatori hanno disegnato un cerchio ristretto all’interno del quale sono stati individuati dei sospettati. Finora sono state ascoltate una decina di persone che, in qualche modo, fanno parte della cerchia delle amicizie della ragazza.

LE TRE IPOTESI. La prima ipotesi è che la giovane, uscita a tarda ora dal posto di lavoro, un locale pubblico, si sia diretta verso casa al volante della sua automobile. È uscita da sola e non c’era nessuno ad attenderla fuori dal locale. Questo lo dicono alcuni testimoni. Ma forse, lungo il tragitto, sull’auto è salito almeno un passeggero. In questo caso, si tratterebbe di persone conosciute dalla ragazza. A quel punto potrebbe essere avvenuto un rapporto sessuale. La seconda ipotesi, che per il momento sembra trovare meno consistenza, è che la ragazza si sia fermata per soccorrere alcune persone che, ai lati della strada, le avrebbero chiesto aiuto, oppure semplicemente un passaggio in auto. Alle tre di notte.

La terza ipotesi è che la ragazza, salita in auto con altre persone, sarebbe stata costretta con la forza (la giovane ha un livido in faccia) a cambiare percorso, a fermarsi nelle campagne di San Gregorio e a subire atti sessuali. Resta da chiarire anche l’aspetto legato ai buchi nella memoria della giovane che si è presentata al pronto soccorso sotto shock. Gli accertamenti medici devono stabilire se la ragazza sia stata costretta ad assumere sostanze che hanno abbassato la soglia di attenzione, oppure se l’abbia fatto deliberatamente. Finora le analisi sono «pulite». Anche su questo aspetto c’è grande riserbo degli investigatori. I referti medici hanno confermato il rapporto sessuale.

I VESTITI. Una buona mano per risolvere il caso potrebbe arrivare dalle indagini affidate ai carabinieri del Ris ai quali sono stati consegnati parecchi reperti. Oltre alle tracce organiche ritrovate all’interno della macchina, all’esame dei laboratori anche i vestiti indossati dalla giovane al momento della presunta aggressione. Occorreranno alcuni giorni prima di riuscire a ottenere l’esito dei test. Solo dopo, i carabinieri, che per ora procedono contro ignoti, presenteranno alla Procura il rapporto sulla misteriosa notte.

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