Wojtyla e il Gran Sasso Un amore nato nel 1962 

A Fonte Cerreto posizionata una targa con la foto di quella storica prima visita L’allora vescovo ausiliare di Cracovia poi tornò da pontefice su quelle montagne

L’AQUILA. Da ieri mattina chi passa per Fonte Cerreto, dove c’è la base della funivia del Gran Sasso, può vedere un altro luogo legato alle “visite” private di San Giovanni Paolo II. Infatti proprio a Fonte Cerreto è stata posizionata una targa con una foto che testimonia una visita sul Gran Sasso di Karol Wojtyla quando era ancora vescovo ausiliare di Cracovia, foto che risale al 1962. Insomma l’amore del futuro santo per la montagna aquilana era scoppiato molto prima di diventare cardinale e poi pontefice. La targa è stata inaugurata alla presenza di Pawel Ptasznik della Segreteria di Stato Vaticana (anche in rappresentanza dell’autore della foto di nazionalità polacca che è scomparso recentemente), dell’assessore al Turismo del Comune dell’Aquila Fabrizia Aquilio, dell’amministratore del Centro turistico Gran Sasso Dino Pignatelli, del rettore del santuario Giovanni Paolo II don Claudio Tracanna e del consigliere comunale Lelio De Santis. A fare gli onori di casa Pasquale Corriere, presidente dell’associazione culturale San Pietro della Jenca che cinque anni fa scovò la foto, grazie alla figlia Franca, su un sito Internet.
Pasquale Corriere negli anni è stato promotore di tante iniziative che hanno portato a trasformare una piccola chiesa montana in un santuario dedicato proprio a Giovanni Paolo II, il quale, quando era libero dagli impegni, “fuggiva” dal Vaticano per sostare a lungo a fianco del piccolo edificio sacro che sorge nel borgo di San Pietro della Ienca. L’iniziativa di ieri mattina ha ricevuto l’adesione del Comune, del Parco nazionale Gran Sasso-Monti della Laga, dell’Amministrazione separata dei beni di uso civico di Assergi e degli operatori turistici presenti nella zona. Ieri pomeriggio nel Santuario monsignor Ptasznik ha celebrato la messa.
Ma come c’era finito Karol Wojtyla, nel 1962, sul Gran Sasso? Sul sito dell’enciclopedia Treccani è scritto a proposito della vita di Giovanni Paolo II: «Nel dicembre del 1956 Wojtyla si trasferisce a Lublino per insegnare teologia morale nell’Università Cattolica, rimasta l’ultimo luogo di insegnamento cattolico nei Paesi che gravitano intorno all’Unione Sovietica. Nel 1958 è nominato vescovo ausiliare di Cracovia da Pio XII. Nell’ottobre del 1962 si trasferisce a Roma come portavoce dell’episcopato polacco in seno al concilio Vaticano II (11 ottobre 1962-8 dicembre 1965) ed è nominato membro della commissione di studio per i problemi della popolazione, della famiglia e della natalità, e di quella incaricata di redigere il testo della costituzione Gaudium et spes». Quindi, nell’autunno del 1962, Karol Wojtyla era certamente a Roma e in un momento libero decise di fare una capatina sul Gran Sasso. Più tardi, da Papa, si ricordò di quei monti che assomigliavano tanto ai “suoi” monti Tatra, in Polonia, e molte volte tornò sul Gran Sasso per sciare o anche solo per qualche ora di riposo, di preghiera e meditazione.
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