Nuovo appello di Brucchi «Basta giochi al rialzo»

Il sindaco non nasconde le difficoltà delle trattative: «Sono stanco e stufo»

TERAMO. «Sono pronto a fare quello che devo, ma non è più tempo di tatticismi e giochi al rialzo». A cinque giorni dalla scadenza del termine entro cui dovrà confermare o ritirare le dimissioni, il sindaco Maurizio Brucchi fissa altri paletti lungo il percorso di uscita dalla crisi in Comune. Non nasconde la fatica: «È stato un periodo complesso, non facile da affrontare dopo aver messo una firma che potrebbe chiudere un'esperienza amministrativa di 17 anni durante i quali mi sono sempre esposto per la mia città. Sono stanco e stufo». Brucchi dunque non nasconde le difficoltà che sta incontrando, anche se è tutt'altro che rassegnato. «Non so se ritirare le dimissioni», confessa, «ma continuo a lavorare per la città e non voglio il suo male».
LO SPETTRO. Il commissariamento di sicuro non le farebbe bene e il primo cittadino è ancora di più convinto, dopo le riflessioni e il bilancio personale tracciato nei giorni scorsi, che «serve una guida politica, serve un sindaco». Con l'entrata in municipio del commissario verrebbero meno una serie di presìdi sociali che solo un contatto diretto con il territorio e con la popolazione ha permesso di conservare nonostante i costi imponenti. «Il trasporto scolastico verrebbe tagliato, non sarebbero confermate le 21 ore di assistenza scolastica agli studenti disabili», fa notare Brucchi, «e come si potrebbe mettere a punto un piano per le scuole senza una classe dirigente che conosca approfonditamente il territorio? Come potrebbe affrontare le battaglie per la città chi verrebbe a gestire l'ordinaria amministrazione?». La città insomma non può essere lasciata a se stessa. «Lo hanno capito in tanti tra i cittadini», insiste il sindaco tirando in ballo dissidenti ed ex alleati con cui dovrebbe ricostruire la maggioranza, «nessuno potrà chiamarsi fuori, ma ne siamo tutti consapevoli?».
LA CONDIVISIONE. Brucchi non si tira indietro neppure alla richiesta di autocritica sollecitata da "Al centro per Teramo". «Se ci ritroviamo in questa situazione qualcosa non ha funzionato», osserva, «di sicuro ho commesso molti errori, ma non si può pensare che abbia sbagliato da solo». L'autocritica, dunque, «la dobbiamo fare tutti insieme, nella consapevolezza che in questi tre anni gli errori sono stati commessi da tutti». Il sindaco dimissionario rilancia anche il tema della condivisione politica. «Dov'è finito il centrodestra?», domanda, «ognuno gioca una partita diversa». Il richiamo è di nuovo all'unità. «Bisogna ricordarsi di essere coalizione anche oggi e non solo quando si andrà a votare tra due anni», scandisce Brucchi, che è anche vicecoordinatore regionale di Forza Italia, «chi gioca per conto proprio magari vince una partita ma perde il campionato».
ULTIMI GIORNI. I prossimi giorni saranno quelli della lunga volata verso la scadenza di giovedì prossimo entro cui il sindaco dovrà ritirare le dimissioni o riconsegnare la fascia tricolore per lasciare il suo ufficio a un commissari. In calendario ci sono gli ultimi incontri con i gruppi consiliari non ancora ascoltati e la stesura definitiva del documento programmatico di fine consiliatura. Su nomi e numero degli assessori si continuerà a trattare fino all'ultimo momento, ma all'inizio della settimana prossima Brucchi riunirà la maggioranza e i potenziali alleati per tirare le somme.
Gennaro Della Monica
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