Abruzzo, la sorella della dama di Gianni Chiodi assunta a tempo determinato in Regione Il presidente davanti al pm: "Ho chiarito tutto"

Il presidente della Regione davanti ai pm Di Florio e Bellelli. In programma anche l’interrogatorio di Castiglione. Ma lo scandalo si allarga: meno di un mese dopo la notte trascorsa in hotel a spese della Regione, la sorella di Letizia Marinelli fu asssunta dall'assessore Carpineta con un contratto a tempo determinato

PESCARA. Gianni Chiodi ancora sulla graticola per la notte trascorsa con Letizia Marinelli in un hotel romano. Oggi si è presentato in procura a Pescara per essere interrogato dai pm Di Florio e Bellelli: "Ho chiarito tutto e sono sereno. Non ho intenzione di dimettermi". Ma sul governatore è arrivata una nuova tegola. Detto che la camera d’albergo è finita in un verbale dell’inchiesta sui rimborsi perché il governatore l’ha inserita nella nota spese. Appurato che all’epoca i due erano amanti e constatato che la “dama” è poi stata nominata “consigliera di parità”. Oggi spunta un altro capitolo di questo intreccio tra sfera pubblica e vita privata, forse penalmente non rilevante, ma che solleva dubbi sull’opportunità e che fa avanzare l'ombra di un potenziale conflitto di interessi. Fatto sta che meno di un mese dopo la notte trascorsa nell’hotel di Roma, Simonetta Marinelli, sorella di Letizia, è stata assunta come addetta alla segreteria dell’assessorato al Personale. Successivamente la donna lasciò questo ruolo e cominciò a lavorare alle Pari Opportunità con la sorella.

Contratto a tempo determinato in Regione. A rivelarlo è il Centro in edicola insieme a La Repubblica e Il Fatto Quotidiano. La prova è l’atto della Regione numero 88 firmato dal dirigente Claudio Di Giampietro e pubblicato sul bollettino ufficiale: “Accertato che la predetta signora Simonetta Marinelli è in possesso dei requisiti previsti per l’accesso all’impiego regionale in relazione alla categoria da assegnare e, pertanto, può essere assunta a tempo determinato ed a tempo pieno ed assegnata alla struttura di cui trattasi...” si legge nel documento. Anche qui nessun illecito, ma su come avvengono le assunzioni in Regione e sui motivi di opportunità qualcuno dovrà dare spiegazioni ai tanti disoccupati.

Il ruolo dell'assessore Federica Carpineta. Anche perché la sorella della dama di Chiodi fu assegnata alla segreteria dell’assessore al Personale Federica Carpineta, altra donna che sembra legata al presidente abruzzese. A far sorgere il dubbio, come riporta il Fatto Quotidiano, è lo stesso marito della Carpineta che su Facebook definisce la moglie "un'amica molto particolare del presidente Chiodi". Sembra che l'assessore e il marito siano vicini al divorzio, ma al di là degli aspetti personali resta il fatto che l'amica "molto particolare" del governatore abbia assunto con chiamata diretta la sorella della dama dell'albergo.

L'assessore: "Incarico legittimo". Sull'assunzione interviene lo stesso assessore regionale al Personale e alla Parità di genere Federica Carpineta: "Ogni assessore ha una segreteria politica a supporto delle attività, ed è di conseguenza possibile avere persone assunte a chiamata diretta. Io mi sono attenuta a questa prassi. Stiamo parlando di un’assunzione a carattere fiduciario. La signora Simonetta è stata inserita perché persona di fiducia. Si tratta di una scelta legittima dal punto di vista legale e aggiungerei, per anticipare la domanda conseguente, corretta anche dal punto di vista dell’opportunità"

La sorella della Marinelli: "Non ho nulla da dire". Il Centro ha sentito anche Simonetta Marinelli. La nuova donna del caso Chiodi ha preferito non commentare la vicenda. "Non ho nulla da spiegare", ha detto a un nostro cronista.

Chiodi: "Ho chiarito tutto ai magistrati"

Intanto in procura a Pescara cominciano gli interrogatori dell’inchiesta su presunte irregolarità nei rimborsi spese effettuati dai politici della Regione Abruzzo. Le accuse, a vario titolo, sono di peculato, truffa e falso ideologico. Il primo a comparire davanti ai pm Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli, è stato proprio il governatore Giovanni Chiodi. Per oltre due ore ha risposto alle domande dei magistrati. Al termine dell'interrogatorio ha dichiarato di essere "sereno": "Sono molto soddisfatto dell’interrogatorio. Posso assicurarvi che sono certo di aver chiarito tutto ciò che c’era da chiarire, come avevo promesso». Dimissioni? "Assolutamente no". Chiodi ha anche detto di "avere la coscienza a posto" e, a proposito delle presunte amanti, ha sottolineato che questo aspetto non gli è stato chiesto dai magistrati, ma relativamente all’episodio del rimborso per la notte trascorsa con Letizia Marinelli nella stanza 114 dell’hotel del Sole, a Roma, ha risposto "è stato chiarito". Al presidente vengono contestati 24 mila euro di indebiti rimborsi.

Febbo:"I miei conti quadrano... e mi ricandido". "E' un'indagine asettica perché non sono state prese o consegnate alcune carte. Abbiamo presentato la documentazione perché è giusto e doveroso metterla a disposizione dei magistrati. Questa documentazione non è stata reperita negli uffici e non è stata consegnata. Sono imputato per aver partecipato a due Vinitaly e a una conferenza di servizi in Sardegna, qui ho dormito in un B&B per 90 euro. Ho fatto delle missioni a Roma per la marineria pescarese e altre volte per il terremoto. Su questo ho presentato tutta la documentazione, sono quindi sereno. Mi preme sottolineare che non mi viene contestato di aver fatto viaggi in prima classe, ho fatto 36 missioni estere e non ho mai dormito in alberghi a 5 stelle. La sobrietà che ho dimostrato in questi cinque anni la confermeremo oggi davanti ai magistrati, io ne uscirò a posto. Tutti i miei conti quadrano alla lira - prosegue Febbo - solo viaggi istituzionali, a Roma sono andato con la mia macchina, e se avessero acquisito tutta la documentazione non saremmo a questo punto e il castello sarebbe caduto". Quanto ai guai della giunta e dei suoi colleghi, Febbo, che è assistito dall'avvocato Massimo Cirulli, ha detto che "se Chiodi dimostrerà di essere estraneo e pulito, è giusto che si ricandidi alla Regione. I suoi problemi privati non mi riguardano, e non riguardano la politica. Io mi voglio ricandidare".

Anche Castiglione in procura. Poi gli interrogatori sono prosguiti con Gatti, Giuliante, De Fanis, Nasuti, Argirò e infine il vice presidente della Giunta, Alfredo Castiglione. L'interrogatorio del presidente del consiglio Pagano è fissato per il 10.

L'indagine sui rimborsi in Regione. Nell’inchiesta sono coinvolte 25 persone, tra assessori e consiglieri. Nell’informativa dei carabinieri, che avevano avviato le indagini circa un anno fa, si parla di «malcostume». «Il quadro emerso è un campionario di omissioni e raggiri tendente a lucrare ad ogni favorevole occasione in ogni ambito e per qualsiasi cifra». I fatti contestati si riferiscono al periodo 2009-2012. In totale gli indagati avrebbe percepito indebiti rimborsi spese per circa 80 mila euro.

©RIPRODUZIONE RISERVATA