Abruzzo, le tartarughe Luna e Stella tornano nel mare Adriatico

Ci sono voluti mesi di cure amorevoli e settimane di riabilitazione prima Luna e Stella, due tartarughe marine, potsoono ora tornare a sbattere le pinne e nuotare libere in mare aperto

PESCARA. Luna e Stella l’inverno scorso riuscivano a malapena a respirare ed erano grosse appena qualche centimetro. Ci sono voluti mesi di cure amorevoli e settimane di riabilitazione prima che le tartarughe marine potessero tornare a sbattere le pinne e nuotare libere in mare aperto. I due esemplari di Caretta caretta sono state liberate giovedì pomeriggio a circa due miglia dalla costa pescarese, in prossimità della piattaforma Poseidonia, tra la gioia dei bimbi che hanno assistito all’evento sulle barche della Guardia costiera e la soddisfazione dei biologi e dei veterinari che le hanno accompagnate durante il percorso riabilitativo.

E’ la prima volta, quest’anno, che vengono riportate in mare le tartarughe marine recuperate accidentalmente nelle reti di strascico dei pescatori. Nei mesi scorsi sono state assistite dai biologi e medici veterinari del centro studi cetacei, coordinato da Vincenzo Olivieri, e dallo staff del parco tematico Oltremare di Riccione, dove gli animali sono stati ospedalizzati lontano dagli occhi dei curiosi. Quando sono state recuperate e portate al centro di primo soccorso di Montesilvano, nei locali della Guardia costiera, Luna e Stella erano molto piccole e presentavano dei gravi problemi ai polmoni. “Avevano ingoiato aria e sabbia”, spiega Maria Laguna, responsabile area acquari Oltremare, “Luna ha dovuto affrontare un intervento chirurgico poiché aveva ingerito un amo da pesca. Con la riabilitazione hanno ricominciato a cibarsi poco alla volta e i parametri positivi hanno permesso il loro rilascio. Inizialmente dovevamo liberarne tre, poi una non ce l’ha fatta ed è stata riportata al centro per ricevere nuove cure”.

La liberazione delle due Caretta caretta è stata accolta dall’applauso dei piccoli alunni delle scuole che hanno aderito al progetto Scienza under 18 Pescara. I bimbi si sono imbarcati sulla motovedetta CP 292 della Guardia costiera, guidata dal caporeparto operativo della Direzione marittima Paolo Pavese, e hanno assistito da vicino alle dettagliate operazioni di rilascio. Le tartarughe sono state prima sistemate in due vasche adagiate a poppa della motovedetta CP 828, ormeggiata al porto turistico Marina di Pescara, e in seguito portate in mare aperto. A seguire l’operazione lo staff di Oltremare e del centro studi cetacei e, per la Guardia costiera, Matteo Palmieri, Donato Lorito, Ivano Di Porto, Fabio Sprecacenere e Luciano Sebastio.

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