Abruzzo sesso e tangenti: De Fanis, la moglie e l'amante in procura a Lanciano per l'inchiesta sul tentato omicidio

L'inchiesta sul presunto tentativo di avvelenamento della moglie da parte dell'ex assessore ai domiciliari per presunte tangenti. I pm di Lanciano convocano l’indagato e le due testimoni per il confronto all'americana

LANCIANO. Il primo a entrare in procura è stato alle 10 in punto l’ex assessore regionale Luigi De Fanis chiamato dai pm di Lanciano a rispondere alle domande sull’accusa di tentato omicidio. Dopo è arrivata la moglie Rosanna Ranieri e alle 11.30 è attesa l’amante di De Fanis, Lucia Zingariello.

I magistrati della procura retta da Francesco Menditto hanno convocato per questa mattina i tre protagonisti dell’appendice noir dell’inchiesta pescarese, il presunto tentativo di avvelenamento da parte di De Fanis della moglie per cui l’ex assessore è finito sul registro degli indagati con l’accusa di tentato omicidio. Prima i tre verranno ascoltati singolarmente e, poi, i pm hanno aperto alla possibilità di un confronto tra De Fanis, Ranieri e Zingariello per capire che peso abbia la vicenda del tentato omicidio.

L’episodio è emerso in seguito all’interrogatorio di Zingariello, la segretaria di De Fanis arrestata ai domiciliari il 12 novembre – da tempo tornata in libertà – nell’inchiesta per presunte tangenti. Al pm pescarese Zingariello aveva riferito che De Fanis aveva cercato di avvelenare la moglie e, come atto dovuto, l’ex assessore è stato iscritto sul registro degli indagati per tentato omicidio.

E’ stato De Fanis a chiedere di essere interrogato e a sollecitare i magistrati ad ascoltare la sua versione, mentre le altre due donne arriveranno a Lanciano come persone informate dei fatti. Quale sarà la versione dei tre? E’ probabile che i magistrati, dopo aver ascoltato i tre singolarmente, facciano sedere allo stesso tavolo marito, moglie e amante proprio per ascoltare le voci di quel presunto tentativo di avvelenamento.

De Fanis è arrivato a Lanciano dalla sua casa di Montazzoli, dove si trova ancora agli arresti dal 12 novembre, quando è stato coinvolto nell’inchiesta della procura di Pescara per presunte tangenti. I suoi avvocati si sono rivolti al tribunale del Riesame per chiedere di revocare la misura cautelare e l’udienza è stata fissata al 6 febbraio. Nel frattempo, De Fanis sarà anche interrogato nell’inchiesta per i presunti rimborsi indebiti della Regione che l’ha coinvolto insieme ad altre 24 persone. (p. au.)

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