«Aca, spesi 254 mila euro in consulenze»

Codici denuncia: emergenza idrica alle porte e acqua persa nelle condutture, ma arrivano i premi ai dirigenti

PESCARA. A Silvi mancherà l’acqua di notte tutti i lunedì, mercoledì e venerdì di giugno, luglio e agosto per mettere riparo a quelli che l’Aca definisce «probabili utilizzi anomali da parte dell’utenza avendo riscontrato, soprattutto nell’ultima settimana, un consumo di acqua potabile superiore alle quantità standard»; a Montesilvano, nella zona del centro, via Vestina e via Verrotti, lunedì sarà una giornata con l’acqua a singhiozzo per lavori a una saracinesca della condotta di contrada San Martino a Chieti e cali di pressione potrebbero essere avvertiti anche a Silvi. Comincia così l’estate dell’Aca: sotto il segno dei rubinetti a secco.

«L’emergenza idrica è alle porte», già denuncia l’associazione Codici. E con i residenti costretti a fare le scorte e i depuratori che fanno cilecca inquinando i fiumi e il mare, Codici rivela la spesa dell’Aca per le consulenze esterne: 254 mila euro per progetti agli impianti, campagne pubblicitarie e controlli degli scarichi nei depuratori. Una spesa quasi inutile per Codici: i dipendenti dell’Aca, sottolinea l’associazione, «potrebbero benissimo far fronte anche agli incarichi che si preferisce conferire all’esterno».

Tariffe, lavori e sprechi. Non è la prima volta che Codici si scaglia contro l’Aca tanto che il presidente dell’azienda acquedottistica, Ezio Di Cristoforo, commenta così: «Codici vuole gestire l’Aca ma finora non ci è riuscita».

Codici analizza i costi: «Negli ultimi anni le tariffe sono aumentate a dismisura e oggi per alcune utenze tocchiamo i 2 euro a metro cubo», dice Codici, associazione presieduta da Giovanni D’Andrea mentre Domenico Pettinari è il segretario, «stiamo pagando l’acqua quasi fosse il petrolio».

Secondo Codici, non c’è corrispondenza tra il rialzo delle tariffe e i lavori alle condutture: «Ci avevano fatto credere che gli aumenti si rendevano necessari per fare le opere di riefficientamento delle condutture obsolete e ormai colabrodo. Ma a fronte degli aumenti che oggi possiamo definire ingiusti e ingiustificati questa è la situazione che ci si profila davanti: a Pescara il rapporto tra perdita d’acqua e volumi non fatturati è del 54 per cento, ad Abbateggio 70,3, Carpineto della Nora 81,8, Civitella Casanova 73,9, Francavilla 68,7, Lettomanoppello 71,3, Pescosansonesco 78,5, Rapino 81,8, Serramonacesca 79,8, Torre de’ Passeri 75,3. Le condotte gestite dall’Aca», dice Codici, «oltre a essere antichissime perdono la media del 60 per cento dell’acqua e ciò va a provocare indubbiamente la crisi idrica che tutti conosciamo quando in estate i consumi aumentano». Per Codici, questi numeri sono contenuti nel bilancio consuntivo Aca. Di fronte all’acqua che si perde nella rete, Codici chiede conto dei lavori fatti e punta il dito contro il sistema Ato: «Perché il commissario Ato, Pierluigi Caputi, nominato dal presidente della Regione Gianni Chiodi, non ha mai imposto al gestore Aca di fornire l’elenco delle opere realizzate con il maggior introito da aumento tariffario? Forse perché», è l’ipotesi di Codici, «le opere non sono state fatte?».

Arrivano i premi. Per Codici, nonostante i guai delle condutture, all’Aca arrivano premi di risultato: «I maggiori introiti derivanti dall’aumento di tariffa che sarebbero dovuti servire per l’ammodernamento delle vecchie condotte vengono utilizzati anche per pagare lauti premi di risultato a dipendenti e vertici dell’azienda. Proprio in questi giorni», dice l’associazione, «si parla di premi di risultato che starebbero per liquidarsi per diverse centinaia di migliaia di euro».

Ufficio legale e consulenze. L’ammontare delle consulenze è di 254 mila euro. Per Codici, l’esempio di una presunta consulenza superflua si trova all’ufficio legale: «Ci lavorano 5 persone tra contenzioso e difesa legale e proprio in questi ultimi mesi è stato affidato un incarico di supporto amministrativo ufficio affari legali per il periodo che va dal primo febbraio scorso al prossimo 31 agosto per un importo di 8.400 euro. Inoltre, è stato affidato un altro incarico di supporto all’ufficio legale per un anno e per un compenso totale di 14.400 euro. In altri settori», continua Codici, «la situazione è simile».

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