Accattonaggio, linea dura Masci: la città volta pagina 

Il sindaco guida i controlli: qui da noi non c’è posto per chi non rispetta le regole

PESCARA. «Chi pensa di vivere nel degrado, spacciare droga e delinquere sarà perseguito, denunciato e cacciato dalla città. Chi rispetta le regole, si fa assistere nei centri di accoglienza e si fa aiutare, è il benvenuto e sarà tutelato».
Determinato a fare pulizie, non solo in senso figurato, il sindaco Carlo Masci ieri mattina ha partecipato, anche in qualità di massima autorità sanitaria, al blitz antiaccattonaggio condotto da una decina di uomini della polizia municipale (gruppo Giona guidato da Danilo Palestini) e della polizia di Stato (al comando di Davide Zaccone della squadra mobile).
Otto persone, tra italiani, marocchini e senegalesi, trovati a bivaccare nei ruderi cittadini, sono state condotte in questura e identificate. Un paio (uno di essi conosciuto per altri precedenti) sono state denunciate per occupazione di edifici pubblici.
Masci ha sottolineato che «questi non sono interventi “spot” ma operazioni che condurremo ogni giorno sul territorio perché questo è quello che vogliono i cittadini» e ha chiesto alla polizia municipale una «mappatura dei luoghi ad alto rischio» per poter intervenire nelle prossime settimane.
L’operazione di ieri, mirata a stanare gli occupatori abusivi e ridare decoro a fabbricati storici e abbandonati della città, attraverso lo sgombero, la bonifica e il ripristino di condizioni accettabili, è scattata intorno alle 8.30.
Nel mirino della squadra antidegrado, siti cittadini tenuti sempre sotto costante monitoraggio delle forze dell’ordine: l’ex Fea sul lungomare Matteotti, immobile di proprietà della Regione; ex draga sul lungofiume in via Valle Roveto (proprietà privata); l’ex Enaip (transennata), lungo la riviera nord che ai primi di ottobre sarà abbattuto per fare posto a parcheggi ed ex mattatoio di via Majella, questi ultimi di proprietà comunale. Nei giorni scorsi erano stati eliminati giacigli in piazza Primo Maggio e gli accampamenti ai palazzi Clerico di via Tavo.
L’azione di disturbo delle istituzioni prosegue senza sosta. In tutti i casi sono intervenuti gli uomini di Ambiente Spa (ex Attiva) a portare via quintali di immondizia, bonificare le aree e ripristinare le precarie condizioni igieniche e di sicurezza. Nel caso dell’ex Fea, l’abitazione di fortuna di due senzatetto, un napoletano e un teramano, è stata murata con blocchi di forati e cemento. La casupola è nascosta tra le erbacce, folte e rampicanti, e lontano da occhi indiscreti è diventato il rifugio di uomini, con storie e passati da dimenticare, senza fissa dimora per i quali il presente è l’unico appiglio alla vita.
«Siamo barboni, è vero. Ma siamo utili alla società e non diamo fastidio a nessuno, invece ora la città ci sta cacciando. Questa città che si è sempre detta ospitale» è la disamina di un homeless che ama le letture.
È raccapricciante la descrizione di Palestini sullo stato pietoso in cui sono stati trovati gli immobili, destinati all’abbattimento per avviare nuove ricostruzioni in futuro. La situazione peggiore nei locali dell’ex Fea e ex Enaip occupati da barboni e vaganti: «Abbiamo trovato di tutto», elenca il coordinatore di Giona, «pentole, scarpe, indumenti, coperte, carrozzini, persino libri, oggetti immersi in una distesa di escrementi umani, resti di cibo avariati o consumati da poco, mozziconi di sigarette appena spente, in un puzzo insopportabile e al limite di una preoccupante situazione di carenza igienico-sanitaria. Una abitazione di fortuna all’ex Fea è stata murata e gli occupanti condotti in questura e identificati».
Masci ha rimarcato che «il nostro obiettivo è far comprendere ai senzatetto che non possono vivere in uno spaccato degradante, ma devono farsi assistere dai centri di accoglienza. Chi vuole usufruire della rete sociale e di protezione che Pescara offre con le associazioni, che si muovono di concerto con l’amministrazione, è il benvenuto e in città troverà tutte le tutele».
Al contrario, ha proseguito il primo cittadino, «chi pensa di poter continuare a vivere nel degrado, far sentire a disagio i cittadini, spacciare droga, delinquere e commettere atti illeciti sul territorio, deve capire che a Pescara non ha spazio».
Il sindaco, che ha ringraziato le forze dell’ordine, ha espresso il concetto forte e chiaro: «Chi delinque sarà mandato via, anche attraverso procedimenti amministrativi concreti che stiamo mettendo in atto. Queste persone saranno perseguite fino a quando non se ne andranno, questo vogliono i pescaresi».