le reazioni

Acerbo: «Ora è un problema di ordine pubblico»

Il segretario nazionale di Rifondazione: «Pescara non è così». Il sindaco: «Serve una riflessione»

PESCARA. «Pescara ha una lunga tradizione di tolleranza e confronto sempre tenuto sul piano del rispetto e della nonviolenza. Ma è un po’ che mi arrivano alle orecchie queste cose. E per questo voglio lanciare l’allarme». Il segretario nazionale di Rifondazione comunista, Maurizio Acerbo interviene dopo l’aggressione di sabato notte in via delle Caserme e dopo quella, omofoba, avvenuta un paio di giorni prima ai danni di due gay lungo la Riviera. «Ci troviamo di fronte a un problema di ordine pubblico», afferma Acerbo, «guai a chiudere la questione come una cosa tra giovani. Se c’è in giro un gruppo di estrema destra che va a menare alla gente bisogna intervenire, bloccarli. E questo è compito delle forze dell’ordine e della magistratura. E del sindaco che a questo punto deve porre la questione al tavolo dell’ordine e la sicurezza della Prefettura e chiedere a questura e carabinieri che si faccia un monitoraggio dei gruppi neofascisti presenti in città.

La violenza non va mai presa sottogamba, la violenza genera violenza. Basta ricordare il rifugiato nigeriano ammazzato a Fermo o i due giovani assassinati a Chieti per futili motivi. Pescara», aggiunge il segretario nazionale di Rifondazione, «è una città abituata al rispetto reciproco, l’abitudine alla convivenza è una virtù della nostra città. E se ci sono persone che hanno un disagio e lo sfogano andando a picchiare la gente per strada, bisogna intervenire. Sono gruppo che vano repressi e assistiti. Ma non prendiamoli sottogamba. Nel caso di Pescara vecchia parliamo di persone che fanno il saluto romano e picchiano la gente. È una cosa inquietante. Non è tollerabile che nella nostra città circolino gruppi di squadristi dediti alle aggressioni».


Sulla vicenda interviene anche il sindaco Marco Alessandrini: «Con estremo sconcerto mi ritrovo in soli pochi giorni a dover condannare nuove aggressioni vili e immotivate che vedono come vittime dei nostri giovani concittadini, una a sfondo omofobo qualche giorno fa, l’altra di matrice razzista-fascista ». E nel manifestare vicinanza ai due ragazzi picchiati, il primo cittadino fa sapere che l’amministrazione aderirà, il 27 maggio, alla giornata antifascista proposta dall’associazione nazionale Partigiani d’Italia.
«Lo faremo anche oltre il 27 maggio, organizzando una riflessione collettiva sui tempi che corrono». (s.d.l.)


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