Michele Cussano in trasferta a Novara tra Leo Sfamurri e Ursini (a destra)

PESCARA

Addio a “Michel” Cussano, tifosi biancazzurri in lutto 

A 52 anni ha perso la sua partita contro la malattia come l’amico Ursini. Tra i capi storici dei Rangers, era molto rispettato anche dalle altre tifoserie

PESCARA. Gli amici della curva nord erano andati a trovarlo domenica, prima della partita del Pescara contro l’Ascoli, ma lui stava già malissimo. Michele Cussano, Michel, 52 anni, uno dei capi storici dei Rangers, è morto lunedì, vinto da una malattia che non gli ha lasciato scampo, proprio come se n’era andato a luglio dell’anno scorso l’amico di una vita, Edoardo Ursini, anche lui baluardo del tifo pescarese.

Michele Cussano

Dai primi anni Ottanta già al seguito del Pescara, quando era poco più che un ragazzino, Cussano, conosciuto da tutti come Michel, è cresciuto nella zona della Pineta dove domani alle 15, alla Stella Maris, si svolgeranno i funerali e dove in tanti ne ricordano ancora bontà e umiltà. Per "Michel" l'appuntamento è per oggi alle 14 sotto alla curva nord, dove il feretro passerà prima di raggiungere la chiesa della Stella Maris, in via Scarfoglio, per il funerale in programma alle 15. Tutte cose che Cussano, come raccontano gli amici, aveva riportato anche in curva ma non solo, visto che negli anni aveva stretto grande amicizia con il tifo genoano e con quello torinese, oltre agli ultrà vicentini con cui i biancazzurri sono gemellati.
«C’è da scommettere che arriveranno in tanti per lui a Pescara», dice affranto Donato Carosella, altro veterano della curva con cui Cussano, che commerciava in auto, aveva anche lavorato, «un amico vero capace di starmi vicino nei momenti più difficili. Michel», va avanti, «non avrebbe mai lasciato un pescarese in difficoltà, non si tirava mai indietro, sempre disponibile, generoso, onesto sul lavoro. Soffriva per il Pescara, la passione che ci unisce». E spinto da quella passione, Michel in tanti anni ha macinato migliaia di chilometri dietro alla squadra. «Palermo, Trapani, che cosa non abbiamo fatto», va avanti Carosella, «34 ore di pullman e non sentirli, tornavamo con i piedi gonfi ma contenti. Grazie anche a lui, con Bubù, con Ciro, i pescaresi sono rispettati dal tifo di tutta Italia». Un leader capace di stare in ombra grazie alla sua capacità di ascoltare, raccontano i giovani della curva, «uno che ti guardava negli occhi, un vero spirito ultrà, che vuol dire amare la propria città, la propria squadra e la propria gente». E in nome di quest’amore per "Michel", l'appuntamento è oggi alle 14, sotto alla curva nord, dove il feretro passerà prima di raggiungere la chiesa della Stella Maris, in via Scarfoglio. Il funerale si terrà alle 15. (s.d.l.)