Affari edilizi, il missionario dava fastidio

Il giallo di Medjugorje. Padre Luciano stava seguendo la donazione di un terreno vicino alla collina delle Apparizioni

PESCARA. L’ultima traccia lasciata da padre Luciano Ciciarelli, il missionario monfortiano originario di Civitella Casanova scomparso da Medjugorje il 2 agosto, sono le mail che ha inviato dal suo computer proprio la mattina del 2 agosto dalla camera dell’hotel dove alloggiava e dove non ha più fatto ritorno. Un particolare che, secondo la polizia che da giorni sta cercando il sacerdote di 79 anni, contrariamente a quanto ipotizzato finora, anticiperebbe alla tarda mattinata di quella domenica l’orario di allontanamento del religioso dall’albergo. È stato infatti chiarito che le testimonianze del sacerdote messicano che ha raccontato di averlo visto dopo la celebrazione e degli altri testimoni che lo avevano incontrato al festival dei Giovani risalgono tutte al primo agosto, il giorno precedente a quello indicato.

Malore o caduta. Il particolare non è da poco perché, anticipando l’orario della scomparsa alla mattina si allarga di molto il ventaglio dei possibili spostamenti che padre Luciano, molto dinamico nonostante l’età e con tanti contatti nella zona, può aver deciso di intraprendere all’ultimo momento. E questo, essendosi allontanato nella tarda mattinata di quel 2 agosto, sfidando il sole a picco e la vegetazione molto fitta che uniti al territorio impervio di Medjugorje e dintorni fanno ipotizzare un malore, o una caduta da cui il sacerdote non è riuscito più a riprendersi. Ma la vicenda, di cui si sta interessando anche la Farnesina, potrebbe assumere contorni ben più inquietanti.

Dava fastidio? Non è escluso, infatti, e lo ipotizzano fonti a lui molto vicine, che il religioso possa essere rimasto vittima di un episodio di violenza mirato proprio a eliminarlo. Il movente sarebbe l’acquisizione di un terreno molto vicino alla collina delle Apparizioni di cui padre Luciano stava seguendo le pratiche di donazione in favore della Consacratio Mundi, l’associazione che divulga la spiritualità mariana sviluppata dal fondatore della congregazione di San Luigi di Montfort e che lì, anche a Medjugorje si preparava ad aprire un centro. Un terreno il cui valore si aggirerebbe intorno agli 800mila euro e che, data la prossimità alla collina meta di migliaia di pellegrini, potrebbe far gola ad altri. In sostanza, l’ipotesi è che padre Luciano, molto ingenuo e aperto al prossimo, abbia potuto parlare di questa vicenda e nel passaparola qualcuno abbia potuto fraintendere che lui era molto vicino all’acquisto vedendone così un pericoloso antagonista nell’affare. Un’ipotesi, soltanto un’ipotesi ma che con il passare dei giorni, conoscendo le capacità fisiche e la grande esperienza di padre Luciano che ha passato gran parte dei suoi 54 anni di sacerdozio tra le favelas latinoamericane del Perù e i villaggi sperduti africani, inizia a prendere corpo.

Indagini dall’Italia. È per questo che, mentre le ricerche della polizia locale continuano, coordinate dalle nipoti di padre Luciano arrivate in Bosnia già da qualche giorno e dal confratello croato, con l’ausilio di un elicottero dell’Eufor, i cacciatori e i cercatori di funghi che ben conoscono i luoghi più impervi della zona, il superiore provinciale dei missionari monfortiani, padre Angelo Livio Epis sta raccogliendo tutta la documentazione per inoltrare denuncia di scomparsa anche in Italia ed attivare così anche la magistratura italiana in previsione di eventuali sviluppi successivi.

L’ultima speranza. Quanto al suo telefonino, alla batteria captata per qualche istante dal gestore di telefonia locale, si sta rivelando molto complicato riuscire a localizzarla: la cellula agganciata, intorno a Medjugorje è molto vasta e il segnale è stato brevissimo.

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