Aiuti a poveri e disabili: 6,5 milioni per i servizi

Confermati i livelli di assistenza garantiti l’anno scorso per chi ha bisogno Alla Mensa di San Francesco vanno 25mila euro, alla Caritas 100mila

PESCARA. Confermata anche per quest’anno la spesa di 6 milioni e mezzo di euro per assistere anziani, malati, disabili e famiglie indigenti. «Non ci saranno tagli per il sociale», ha assicurato l’assessore comunale Guido Cerolini.

«Negli ultimi cinque anni», ha affermato l’assessore, «abbiamo visto aumentare in maniera incredibile quello che è il livello del bisogno sociale sul nostro territorio, assistendo a una crescita esponenziale dell'esercito dei nuovi poveri, ossia la precedente cosiddetta classe media, composta da coniugi o singoli cittadini in pensione, o famiglie con figli al seguito, in cui un solo genitore lavora, oppure giovani coppie, famiglie che oggi non riescono più ad arrivare alla terza settimana del mese e spesso si trovano a dover scegliere tra il pagare le bollette o fare la spesa quotidiana minima».

Nel 2011 l'amministrazione comunale ha approvato il Piano di zona sociale 2011-2013, al fine di individuare i campi di investimento, ossia i settori in cui è necessario prevedere stanziamenti. Il Piano ha la durata di tre anni ed è scaduto il 31 dicembre scorso. Ma la Regione ha comunicato che il consiglio regionale ha stabilito la proroga dell'efficacia delle disposizioni del Piano sociale regionale, confermando anche gli apporti finanziari stabiliti nel 2011.

I servizi che sono stati confermati sono i seguenti: Pronto intervento sociale (Pis), 240mila euro; Centro operativo sociale, 32mila; Mensa di San Francesco, 25mila; Cittadella della solidarietà della Caritas, 100mila; servizi di contrasto al child abuse e alla violenza delle donne, 24mila; servizi nido per la prima infanzia, 2 milioni 132mila a carico del Comune; assistenza domiciliare ai minori, 180mila; servizio affido familiare e adozioni, 60mila con 17 famiglie coinvolte; comunità di tipo residenziale per minori un milione 820mila, per l'assistenza a sei minori; servizi integrativi per minori, 558mila, di cui 49mila 500 a carico della Fondazione Caritas, ossia servizi di assistenza socio-psico-pedagogica, centro diurno Thomas Dezi, centro diurno El Pelé, servizi per bambini ospedalizzati, servizi sport e scuola e gli oratori parrocchiali; assistenza domiciliare per anziani (Sad), un milione 4mila; Assistenza domiciliare integrata per anziani non autosufficienti, 20mila; centro diurno, 245mila; Teleassistenza e altre forme di assistenza telefonica, 10mila; integrazione rette per l'ospitalità di anziani in strutture residenziali, 110mila.

Poi ancora: assistenza domiciliare (Add), 450mila euro; Assistenza domiciliare integrata (Adi) per persone disabili non autosufficienti, 66mila; assistenza scolastica per l'autonomia e la comunicazione dei disabili, 750mila; centro diurno per disabili, 250mila, comprensivo del centro diurno Alzheimer; integrazione rette per l'ospitalità di persone disabili in strutture del «Dopo di noi», 30mila; integrazione delle rette nelle strutture residenziali per malati di Hiv, 12mila; servizi di mediazione familiare, 10mila; sostegno a famiglie in particolari condizioni di bisogno, 250mila, con l'assistenza garantita nel 2013 a 81 famiglie.

Infine: casa di riposo, 385mila euro; trasporto scolastico degli alunni disabili, 43mila; centro giochi, 25mila; Ufficio di piano, 10mila; sistema informativo locale sociale, 2mila euro. (cr.pe.)

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