Alessandrini blocca di nuovo il sansificio

Notificata un’altra ordinanza al titolare dell’impianto. Il sindaco: «La puzza appesta la città, subito lo stop dell’attività»

PESCARA. Dopo la puzza insopportabile che da settimane invade tutta la città durante le ore notturne, il sindaco ha deciso di emanare una nuova ordinanza per bloccare l’attività del sansificio «per la salvaguardia della salute pubblica». Il provvedimento è stato firmato ieri sera e subito notificato al titolare dell’azienda di strada vicinale Torretta, Rocco Schiavone. È il secondo del genere nel giro di poco più di due mesi. L’ordinanza precedente, emanata il 2 aprile scorso, è stata bloccata dal Tar che ha accolto, dopo appena tre settimane, la sospensiva richiesta dal proprietario dell’impianto.Da allora il sansificio è tornato in funzione e per i residenti non c’è stata più pace. Una puzza nauseabonda ha invaso quasi tutte le sere gran parte della città. E lunedì notte è diventata addirittura insopportabile. Al punto che ieri il segretario cittadino del Pd Moreno Di Pietrantonio è intervenuto per chiedere al sindaco Marco Alessandrini di bloccare subito l’impianto.

L’ordinanza emanata ricalca in grandi linee quella precedente e per questo potrebbe essere soggetta a una nuova sospensione del Tar, nel caso di un nuovo ricorso dell’imprenditore. In pratica, il primo cittadino ha ordinato a Schiavone di «sospendere immediatamente qualsiasi attività lavorativa collegata alla produzione di emissione di fumi molesti nell’aria, fino all’attestazione da parte dei soggetti competenti circa l’eliminazione delle cause che generano odori molesti in danno alla salute pubblica».

Nel provvedimento vengono ricordate, in proposito, le proteste e le lamentele dei cittadini, pubblicate sul Centro anche ieri, per l’odore acre e nauseabondo che si diffonde nelle ore notturne durante i cicli di lavorazione dell’impianto. Proteste sfociate in una raccolta di firme per chiedere la chiusura dell’impianto. Ma non sono stati solo i residenti a lamentarsi della puzza. «Nei giorni scorsi», si legge nel documento, «amministratori del Comune hanno direttamente e personalmente avvertito la presenza di odori molesti e persistenti in varie zone del territorio».

«La Regione, titolare delle autorizzazioni», spiega il sindaco, «ha convocato più riunioni volte a verificare la possibilità di utilizzare un nuovo tipo di filtro, così come si è ridotta la produzione a un livello del 70 per cento. Evidentemente, tutto questo non è sufficiente e anche se l’attività dell’opificio è prossima al termine del ciclo produttivo, stabilito al 15 giugno, abbiamo ritenuto di agire con una nuova ordinanza che anticipa lo stop».

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