Alessandrini: «Così ora si farà chiarezza»

«Siamo lieti di questo passaggio, in quanto destinato a porre fine a una serie di strumentali polemiche agostane sulla balneabilità del mare pescarese e sui presunti riflessi negativi sulla salute...

«Siamo lieti di questo passaggio, in quanto destinato a porre fine a una serie di strumentali polemiche agostane sulla balneabilità del mare pescarese e sui presunti riflessi negativi sulla salute pubblica, visto che sarà un organo terzo ad acclarare la realtà dei fatti». Il sindaco Marco Alessandrini (nella foto), in Austria per una breve vacanza, non è sembrato affatto preoccupato per l’inchiesta aperta dalla magistratura sulla questione del mare inquinato. «In questo modo», ha detto, «si porrà fine a fantomatici processi e al continuo travisamento dei fatti, capaci solo di arrecare danno all’immagine della città». Il riferimento del primo cittadino è alla valanga di accuse giunte dall’opposizione per la decisione del sindaco di non applicare l’ordinanza di divieto di balneazione il primo agosto scorso, quando erano risultati dalle analisi dell’Arta valori altissimi dei colibatteri all’altezza di via Balilla. Valori, forse, cresciuti in maniera esponenziale a seguito dello sversamento in mare di un’enorme quantità di liquami per la rottura della condotta fognaria di via Raiale. Favorevoli all’apertura dell’indagine della magistratura si sono detti anche gli ex assessori Armando Foschi, firmatario di un esposto in procura sul mare inquinato e Berardino Fiorilli, entrambi appartenenti all’associazione Pescara mi piace. «Riteniamo che l’apertura di un’indagine sia un atto opportuno, giusto e utile», hanno detto in una nota, «opportuno per far luce sullo sversamento di cui la città è stata tenuta all’oscuro. Giusto per rendere conto del comportamento del sindaco che, pur essendo a conoscenza delle analisi sfavorevoli, non ha diffuso l’ordinanza di divieto di balneazione. Utile per ripristinare un clima di serenità».