All’ex Camuzzi due torri giganti alte 50 metri

Il Comune dà via libera al progetto che segna la nascita della «città verticale»
Cento unità immobiliari tra appartamenti, uffici e superattici con piscina

PESCARA. Due torri dalla forma cilindrica alte 50 metri, con luminosità e design che richiamano le architetture navali: colore bianco, ampie vetrate, elementi decorativi in legno e alluminio. Una novità assoluta anche per la città moderna di Fukas e Bohigas. Ad iniziare dall’altezza dei due grattacieli: dall’ultimo piano (attico con piscina) si guarderà davvero tutti dall’alto.

 Le due torri sorgeranno nell’area industriale della ex Camuzzi, all’ingresso di via Aterno, proprio dove fino a qualche mese fa c’erano i due scheletri arrugginiti degli ex gazometri, anche questi di forma circolare. La Progeco srl, società pescarese con sede a Città Sant’Angelo, ha creduto in quel sito di archeologia industriale. Ha acquistato i terreni quattro anni fa dalla Camuzzi, li ha bonificati e ha proposto un accordo di programma al Comune: cubatura in cambio di 250 posti auto e nuova viabilità.

Lì, ad una incollatura dall’asse attrezzato e dall’imboccatura del nuovo ponte che una volta realizzato collegherà direttamente Portanuova con il parcheggio delle aree di risulta della stazione, evitando così l’attraversamento del centro. In questi anni la Progeco ha visto e rivisto più volte il suo progetto, anche perché l’Enac ha chiesto di portare le due torri ad una altezza massima di 52 metri per non interferire con il cono di volo del vicino aeroporto. Ora è arrivato l’ok a questo progetto da 20milioni di euro, e ieri mattina il giovane gruppo Progeco (tutti poco più che trentenni, dai costruttori ai progettisti) ha presentato il suo gioiello alla città nell’aula del consiglio comunale. Garage, appartamenti, uffici e persino un baby club condominiale, saranno distribuiti su 14 livelli.
 
Ma il primo piano degli alloggi residenziali arriva dopo un’altezza di oltre 16 metri da terra, per superare la barriera dell’asse attrezzato. La «ciliegina» è in cima: attico con piscina e solarium, con vista sul mare, il Gran Sasso e la Maiella. Stessa vista anche dagli ampi balconi e terrazzi sottostanti. All’interno pavimentazioni in gres porcellanato per la zona giorno, parquet nella zona notte in tutti gli appartamenti, dai 70 ai 140 metri quadri e con prezzi che dovrebbero aggirarsi intorno ai 3000 euro a metro quadro.

Tecnologia ed elementi di prestigio caratterizzano anche gli uffici, con porte laccate, filodiffusione, climatizzazione a pompa di calore, impianto di allarme. La zona office è collocata nel corpo centrale che tiene «unite» le due torri, una struttura dall’ampia superficie vetrata e indipendente dai due grattacieli, almeno nell’elemento architettonico. Oltre ai parcheggi pertineziali è prevista la realizzazione di 250 posti auto pubblici, inseriti nel verde e con un arredo urbano che richiama gli elementi del complesso edilizio. La Progeco dovrà farsi carico anche di una nuova viabilità di accesso alla vicina rampa dell’asse attrezzato che sarà caratterizzata da una rotatoria.
La superficie interessata dal complesso polifunzionale ha una estensione di 15.000 metri quadri, sulla quale sarà realizzata una volumetria di 19.000 metri cubi: la prima, grande icona della «città verticale», destinata a tracciare il futuro percorso urbanistico di Pescara.

Gennaro Partenza, uno dei due giovani soci della Progeco srl, ha il pallino della filosofia «ma da quattro anni ci siamo tuffati con entusiasmo in questa avventura, il cui cammino non è stato per nulla facile» ha spiegato ieri a margine dell’incontro di presentazione del progetto. Ora si parte: «Entro due mesi sarà avviato il cantiere. «I lavori dovrebbero essere completati in due anni e mezzo», assicura il costruttore, fiero di avere tenuto a battesimo una sorta di “prototipo”: «Questo è un progetto che ha una valenza architettonica e urbanistica forte. Un progetto che cambierà il volto della città».
 Il neo assessore Marco Alessandrini, ieri mattina in rappresentanza del Comune nell’aula consiliare accanto a costruttori e progettisti, conferma la valenza strategica dell’accordo di programma: «Siamo di fronte ad un progetto di alta qualità, destinato ad incidere profondamente in una zona oggi degradata che è comunque alle spalle del centro storico». Ora si aspetta solo l’arrivo dei due giganti bianchi.