Allarme Fidimpresa «Troppe aziende faticano a pagare»

Il consorzio della Cna: aumentano i finanziamenti revocati sessantadue le pratiche respinte dagli istituti bancari

PESCARA. La crisi economica morde sempre di più e le difficoltà degli imprenditori, artigiani e commercianti della provincia di Pescara aumentano ogni giorno sempre di più, anche a onorare le rate di mutui e prestiti, anche di quelli agevolati.

A testimoniare questa realtà ci sono i numeri di Fidimpresa, il consorzio fidi della confederazione nazionale degli artigiani (Cna), che denotano un aumento delle escussioni (ovvero dei casi in cui le banche richiedono la quota parte garantita dal consorzio)e delle posizioni deteriotate (in altre parole coloro che fanno difficoltà a pagare entro i termini le scadenze). Il consorzio della Cna nel corso del 2011 ha deliberato 552 pratiche per un importo totale di quasi 28 milioni di euro.

I finanziamenti garantiti da Fidimpresa possono essere di due tipi: con fondi ordinari, garantiti al cinquanta per cento dagli istituti bancari e dal consorzio per l’altra metà; con fondi antiusura, utilizzati esclusivamente per quei soggetti che hanno già avuto problemi (come assegni protestati, revoche di finanziamenti per mancato pagamento etc.) e che rischiano, non trovando risposta nei canali ufficiali, di rivolgersi a strozzini e usurai. In questo caso è direttamente Fidimpresa che garantisce l’intero importo del prestito erogato dalla banca. La procedura, prima di arrivare all’escussione, come detto la revoca del finanziamento, prevede tre passaggi: il ritardo che si ha fino a tre rate non pagate, il cosiddetto incaglio, che si ha da tre rate fino alla fase successiva, stabilita a seconda dei singoli casi, che viene definita sofferenza. Solo alla fine si arriva all’escussione o revoca del beneficio del termine.

«Purtroppo», sottolinea Adriano Lunelli, direttore regionale di Fidimpresa, «le situazioni di difficoltà sono aumentate, ma le banche, in questi anni, hanno tenuto in piedi molti prestiti, ma il fenomeno è in peggioramento».

Tanto che la Cna ha da qualche tempo potenziato molto l’ufficio controllo crediti, che svolge un continuo monitoraggio, come spiega il direttore del consorzio: «Le imprese vengono sollecitate più volte, solitamente si aspetta almeno un anno. Una volta che la banca si rifa della nostra parte, poi noi dobbiamo rifarci sull’impresa, perché dobbiamo garantire il capitale di tutti i soci che compongono il consorzio».

Il sistema bancario ha la facoltà di non accettare tutte le pratiche di finanziamento girate da Fidimpresa. Infatti nel corso dei passati dodici mesi ha respinto sessantadue pratiche per un importo totale di 2 milioni e 751 mila euro. Rilevanti anche le posizioni deteriorate(sofferenze, partite incagliate, esposizioni ristrutturate, esposizioni scadute e/o sconfinanti)che sono state ben 127. Poco più di un milione e 300 mila l’importo in mora. Anche se il numero di richieste di finanziamento è sempre sostenuto, queste sono un po’ inferiori rispetto all’anno precedente.

«Il problema», spiega Lunelli, «è che quasi tutte le richieste che vengono avanzate dalle aziende sono finalizzate alla ristrutturazione dei debiti, pochissime quelle per fare investimenti. Il fatto è che le imprese non vedono prospettive di breve periodo, ossia per i prossimi due - tre anni. Senza crescita non c’è prospettiva ed è difficile far girare il sistema e se il fatturato cala è difficile per gli imprenditori ridare il denaro ottenuto con il prestito».

Tra i settori, le maggiori richieste di accesso al credito sono giunte dalle aziende artigiane (263 per 9.826.994 euro), seguite da quelle commerciali (60 per 2.113.000 euro), industria (10 per 1.617.000 euro) e agricoltura (4 per 155.000 euro). Proprio in queste settimane Fidimpresa ha messo a disposizione tre nuovi strumenti per il finanziamento agevolato alle piccole e medie imprese e alle imprese artigiane: finanziamenti per pagamenti di imposte e mensilità straordinarie per le scadenze di giugno e luglio, export facile per un sostegno per le attività commerciali all’estero e uno strumento specifico per il rilancio delle attività turistiche, un finanziamento chirografario con rimborso in un’unica scadenza a sei mesi.

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