Allevamento lager di cani: la Lav chiede la radiazione di un veterinario pescarese

La Cassazione ha confermato la condanna a un anno e mezzo a Renzo Graziosi, tra i vertici di Green Hill, dove venivano uccisi migliaia di beagle, e la Lega antivivisezione ha chiesto all'Ordine dei medici veterinari di aprire un procedimento disciplinare

PESCARA. Allevamento lager: la Lav ha chiesto al Consiglio dell'Ordine dei Medici Veterinari di Pescara l'apertura di un procedimento disciplinare nei confronti di Renzo Graziosi, veterinario tra i vertici di Green Hill, l'allevamento di cani di razza beagle chiuso a Montichiari, nel bresciano, nell'estate del 2012, cui la Cassazione, lo scorso 3 ottobre, ha confermato la condanna ad un anno e mezzo di reclusione. La Lega antivivisezione nazionale ha chiesto la radiazione di Graziosi dall'Albo dei Medici Veterinari poiché «colpevole di abusi nell'esercizio della professione».

«Con la sua condotta - scrive la Lav in una nota - ha compromesso gravemente la sua reputazione e la dignità della classe sanitaria», «perdendo la buona condotta ha perso il requisito ineludibile, principio di carattere generale dell'ordinamento per esercitare la professione». «Il veterinario Graziosi, come ha stabilito il Tribunale di Brescia, era uno dei principali artefici della pratica aziendale di uccidere i cani affetti da semplici patologie per contenere i costi e perché non erano più idonei allo scopo - afferma la Lav che ha inviato per conoscenza tutti i documenti alla Federazione Nazionale degli ordini dei Veterinari Italiani - tra il 2008 e il 2012 sono stati contati ben 6.023 decessi, un numero esorbitante, a fronte dei 98 decessi registrati nel periodo successivo al sequestro dei beagle. Costava per loro di meno farli riprodurre in continuazione e sostituire così i "difettosi" nonché detenerli in condizioni tali da causare maltrattamenti e conseguenti morti».