Aperto il cantiere, tra nove mesi un varco nella diga foranea 

Parte l’atteso intervento da 3,5 milioni che permetterà di evitare il deposito di fanghi sui fondali D’Alfonso: «Così si facilita il dragaggio naturale e aumenta la sicurezza per i pescatori»

PESCARA. Lavori consegnati. Da ieri è cominciato il conto alla rovescia per arrivare, in nove mesi, all’atteso taglio di una parte della diga foranea e alla realizzazione della soffolta. Un giorno come pochi, nella storia del porto che negli ultimi anni ha vissuto parecchi momenti bui per l’insabbiamento dei fondali, con conseguenze drammatiche per tutti coloro che lavorano attorno allo scalo. «Comincia una straordinaria stagione nuova», ha sintetizzato il presidente della Regione Luciano D’Alfonso parlando davanti ai rappresentanti della ditta che si occuperà dell’intervento, la Rcm costruzioni, ma anche rappresentanti di Comune, Provincia, Azienda regionale attività produttive, Capitaneria, Provveditorato opere pubbliche, Camera di commercio, porto turistico e operatori portuali. I lavori partiranno «in una decina di giorni», ha assicurato il segretario particolare di D’Alfonso, Enzo Del Vecchio, e consisteranno nel taglio di 70 metri della diga e nella realizzazione, in contemporanea, di una soffolta a nord (una scogliera sott’acqua) longitudinale alla diga e servirà ad incanalare l’acqua, bloccando il materiale trasportato dal fiume e consentendo il passaggio delle imbarcazioni, come ha spiegato Eugenio Rainone, dell’impresa. E in questo modo si crea una «prima nuova opera di sicurezza per gli operatori dell’economia del mare», ha sottolineato D’Alfonso.
L’intervento costerà 3,5 milioni di euro, ed è stata la Regione ad «organizzare la copertura finanziaria» per quest’opera che consentirà, tra l’altro, «il recupero di funzionalità del porto» visto che, di fatto, permetterà «all’acqua del mare, alla sua forza, al suo andirivieni, una quota di manutenzione del dragaggio del porto».
Il lavoro andrà «fatto per bene», si è raccomandato D’Alfonso chiedendo di «dialogare anche con coloro che sollecitano il massimo rispetto dell’ambiente». E non sarà il solo intervento da realizzare perché sta andando avanti anche l’iter per i nuovi moli guardiani di competenza dell’Arap, con Giampiero Leombroni. Parlando della copertura finanziaria per i moli il presidente della Regione ha ricordato che «15 milioni ci sono già ma ne servono 20. Il progetto sarà completato a dicembre, guadagneremo tutti i pareri e intanto mi sto organizzando per trovare la quota finanziaria ulteriore», ha assicurato. Ci ha tenuto anche a dire di non essersi mai fermato, di aver avuto «tenacia» e mantenuto «la barra dritta» anche nei momenti più critici: quando si è rischiato di veder trascorrere tempi biblici per il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici e poi in vista della nuova norma sull’Autorità di sistema portuale, che è stata anticipata per evitare tempi ancora più lunghi. «Qui è scritto gran parte del futuro della nuova città», ha concluso D’Alfonso che «non vede più il futuro di Pescara sulla terraferma ma in corrispondenza dell’acqua». «Non è un giorno come un altro», ha commentato soddisfatto il sindaco Marco Alessandrini ricordando il lungo «combattimento con la burocrazia» che la Regione ha saputo «bypassare».
«Con la diga foranea salterà una sorta di tappo e le acque del fiume potranno fluire più al largo dalla costa», ha proseguito. «E questo intervento, sommato anche ai lavori in corso per aumentare la capacità del depuratore, porteranno un grande beneficio alla costa e a tutta l’economia collegata» perché la speranza è che l’apertura da della diga «migliori la qualità delle acque per la prossima stagione balneare». Ma anche che «i tempi siano davvero rispettati».
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