Artigiano pescarese fa le scarpe a mano per Cina e Australia 

Alessandro Mariani, 31 anni, ha un negozio in via Milite ignoto Vende le sue creazioni anche online. Il successo con i social

PESCARA. La passione è nata quando era piccolo. E vedeva il padre Mario lavorare nella sua bottega di calzolaio. Oggi Alessandro Mariani ha 31 anni e quel negozio di via Milite Ignoto è diventato un atelier con il brand “alessandromariani scarpaartigiana” che è conosciuto in Italia e anche oltre, fino ad arrivare in Australia. E tra poco la sua produzione sbarcherà anche sul mercato cinese delle calzature di qualità. È proprio Alessandro a raccontarsi, dopo essere stato nominato presidente della categoria Moda per Confartigianato Pescara. E a spiegare i suoi progetti, anche all’interno dell’associazione di categoria. Sottolineando che tutto parte dalla passione per il design e la moda. «Da quando sono nato ho assorbito nella bottega di mio padre la passione per le calzature e a 15 anni ho realizzato per me la prima coppia di sandali. E ci tengo a dire coppia, non paio di scarpe». Un modo, questo, per esprimere che «è tutto completamente manuale» ed è frutto della sua passione e del suo impegno «dal primo taglio all’ultima lucidatura».
Alessandro si è formato, dopo il liceo, frequentando corsi «da modellista e da caddista, fuori dall’Abruzzo. Avevo una buona base, anche mio padre mi ha sempre riconosciuto le capacità da autodidatta. E ho deciso di perfezionarle con una scuola di mestiere che potesse insegnarmi la vera “regola d’arte” della tradizione per la manifattura della tomaia e il successivo montaggio della scarpa, sempre manuale». Nella sua formazione ha seguito degli storici mastri marchigiani avendo sempre «in testa un mito, cioè Salvatore Ferragamo, che è un riferimento anche per i modelli» e che Alessandro definisce «il guru delle scarpe da donna».
La produzione vera e propria di Mariani ha preso il via nel 2013, con la riapertura della bottega del padre, convertita in laboratorio e atelier. Una produzione che porta avanti completamente da solo, dall’idea all’articolo finito, per poi occuparsi della commercializzazione, in bottega e su internet, sfruttando la forza impareggiabile dei social, non solo Facebook ma soprattutto Instragram. Le sue scarpe, realizzate «con prodotti di qualità», nascono dopo un processo che può variare «da una settimana a quindici giorni» anche perché ci sono dei «tempi tecnici da rispettare». E, una volta on line, le scarpe raggiungono clienti vicini e lontani, catturando l’attenzione. Presto, spiega, saranno disponibili anche su una piattaforma cinese di abbigliamento, che «mi ha conosciuto tramite Instagram e mi ha contattato» di recente. Il rapporto si consoliderà nel giro di qualche mese per cui a breve «il nome di Pescara e il made in Italy arriveranno presto sul mercato orientale». Intanto continua a lavorare su «una collezione luxury da donna», la cosa «più bella» che abbia mai creato. Per la categoria Moda di Confartigianato ha «tante idee per la nostra città e l’intenzione è di far conoscere le realtà esistenti nei nostri territori». Una di queste idee? «Vorrei realizzare un primo evento, seguito da una sfilata, coinvolgendo anche altre categorie della Confartigianato».