Aumentano le vaccinazioni Crollano i casi di morbillo 

Nei primi nove mesi dell’anno 48 diagnosi contro le 172 dello stesso periodo del 2017 I bambini che hanno effettuato la profilassi sono il 92,47%: un dato in netto aumento

PESCARA. Crollano i casi di morbillo in Abruzzo. Nel periodo compreso tra il primo gennaio e il 30 settembre l’Osservatorio del Ministero della salute ha registrato nella nostra regione 48 diagnosi di malattia. Nello stesso periodo del 2017 i casi erano stati 172. Una buona notizia, rispetto a quanto accade altrove. A livello nazionale, 2.295 persone che si sono ammalate nello stesso arco temporale; di queste 44 nel solo mese di settembre, senza parlare degli otto casi che si sono verificati a Bari nel giro di due settimane. Tra almeno sette di loro ci sarebbe un collegamento. Dai primi dati i comunicati dall’Osservatorio della regione Puglia «si rileva che il contagio è partito da uno stesso nucleo familiare, due fratellini di 8 e 13 anni non vaccinati e, a seguire, di un cugino di 22 anni». Il successivo ricovero ospedaliero ha comportato il contagio di altre 4 persone: due bambini di pochi mesi, una guardia giurata di 20 anni e una mamma di 43 anni. L’ottavo caso è invece del tutto isolato e riguarda una donna di 38 anni», ha precisa il dicastero di Giulia Grillo.
LA PROFILASSI. In Abruzzo, secondo i dati forniti dall’assessorato alla sanità, la copertura vaccinale contro il morbillo è salita dall’85,68% del 2014 al 92,47% del 2018, passando attraverso l’84,23% del 2015, l’87,56% del 2016 e l’89,2 del 2017 . Una conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, della stretta correlazione tra percentuale di soggetti vaccinati e incidenza di malattia. All’aumentare del primo fattore, infatti, in Abruzzo ha coinciso una drastica diminuzione dei casi registrati.
IL CALENDARIO. La vaccinazione contro il morbillo segue un calendario preciso: la prima dose va somministrata nel secondo anno di vita e la seconda dose a 6 anni. Si tratta di una vaccinazione obbligatoria per i nati dal 2001, assieme ad altre 9.
IL VADEMECUM. Oltre al morbillo, la legge impone il vaccino obbligatorio anche per difterite, poliomielite, tetano , pertosse. Il calendario prevede per tutte le malattie un ciclo di base di 3 dosi nel primo anno di vita e un richiamo a 6 anni. Obbligatorio anche il vaccino contro epatite B, con 3 dosi nel primo anno di vita; Haemophilus influenzae tipo b (3 dosi nel primo anno di vita). Per varicella, parotite e rosolia la profilassi obbligatoria prevede la somministrazione della prima dose nel secondo anno di vita, e della seconda dose a 6 anni (come per il morbillo).
Ci sono poi le vaccinazioni fortemente raccomandate. Si tratta di quella contro il meningococco di tipo B (3 o 4 dosi nel primo anno di vita, a seconda del mese di somministrazione della prima dose), i rotavirus (2 o 3 dosi nel primo anno di vita, a seconda del tipo di vaccino), lo pneumococco (3 dosi nel primo anno di vita), e il meningococco di tipo C, con una dose da somministrare nel secondo anno di vita.
L’IMPORTANZA DEI VACCINI. Tra i 2295 casi segnalati in Italia, 100 hanno riguardato personale sanitario. «Ogni caso di morbillo è potenzialmente in grado di causare 16-18 casi secondari. È quindi assolutamente inaccettabile che un operatore sanitario non sia protetto e di conseguenza non protegga i suoi assistiti». Il j’accuse arriva dalla Società italiana malattie infettive e tropicali (Simit), che per bocca del suo presidente Massimo Galli.
«L’età mediana degli operatori sanitari colpiti da morbillo, 35 anni, e l’età mediana dei casi di morbillo segnalati in Italia quest’anno, 25 anni», spiega Galli, «rivelano come a rischio di contrarre questa malattia siano anche gli adulti non vaccinati o che non si siano infettati in età infantile. Tra questi molte donne in età fertile, che dovrebbero assolutamente vaccinarsi prima di intraprendere una gravidanza».