«Aumentate i soldi per i poveri»

Lettera unitaria dei sindacati ad Alessandrini: servono più fondi in bilancio

PESCARA. I sindacati dettano le condizioni in vista della stesura del bilancio di quest’anno. In una lettera unitaria, indirizzata al sindaco Marco Alessandrini, all’assessore alle politiche sociali Giuliano Diodati, le segreterie di Cgil, Cisl e Uil e quelle di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil pensionati, chiedono più fondi per l’assistenza e i servizi sociali. La richiesta arriva proprio in questi giorni in cui l’amministrazione è al lavoro per portare il bilancio all’esame del consiglio.

«Nel 2015», ricordano le segreterie, «le scriventi organizzazioni sindacali denunciarono il drastico taglio di risorse alle politiche sociali nel Comune che, come dichiarato dagli stessi consiglieri, si è tradotto in un taglio di 1.843.849 euro.

Tale taglio ha comportato tra l'altro una rilevante riduzione del numero degli utenti dell'assistenza domiciliare e domiciliare integrata per anziani e disabili, pur rimanendo inalterata la media delle ore individuali di servizio. Gli utenti sono passati , con sistematica riduzione annuale, dai 630 del 2010 ai 328 del 2015, con il taglio più rilevante tra il 2014 e il 2015».

«Il taglio», prosegue la lettera, «non è stato neanche compensato in modo significativo dalle varie forme di assistenza domiciliare che sono state attivate con progetti destinati ai disabili e finanziati da altri enti pubblici e che. Progetti dovevano avere carattere aggiuntivo e non sostitutivo dei servizi che il Comune è tenuto ad assicurare quali Livelli essenziali di assistenza del Piano di zona dei servizi sociali».

«Se si considera che la popolazione pescarese è costituita da 22.725 ultrasettantenni», fanno presente i sindacati, «cioè circa il 19% della popolazione totale, che il 38% di essi è a rischio di invalidità e una parte considerevole dei 9.823 cittadini ultraottantenni vive sola, non è accettabile che neanche il 5% degli anziani usufruisca di un livello essenziale di assistenza quale l'assistenza domiciliare».

«Né il basso numero di assistiti», osservano le segreterie, «può essere giustificato con la carenza di domande, poiché questo non è sinonimo di assenza di bisogni».

«Altresì», avvertono, «non è accettabile un approccio ragioneristico e non politico ai problemi sociali da parte di un’amministrazione che si definisce di centrosinistra, vicina ai cittadini». Per questo, i sindacati chiedono per quest’anno il ripristino delle risorse tolte al sociale nel 2015; l'attuazione delle attività previste dalla piattaforma sindacale presentata il 4 marzo 2015, alla luce della persistenza, se non del peggioramento, delle condizioni socio-economiche del territorio; l'impegno della giunta alla definitiva sistemazione della casa di riposo.

Infine, da registrare un intervento del coordinatore cittadino di Forza Italia Guido Cerolini: «Siamo arrivati a marzo e la giunta non ha ancora emanato il bando per la nuova gara d'appalto inerente l'affidamento del servizio di assistenza domiciliare a partire dal primo aprile. Ancora una volta le rassicurazioni verbali di Diodati si stanno rivelando infondate e tra un mese 300 utenti rischiano di restare abbandonati a loro stessi».

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