A24 e A25

Autostrada più corta? Un pezzo d’Abruzzo rischia di essere isolato

Il progetto del gruppo Toto sulla Roma-Pescara prevede sette nuove gallerie e 30 chilometri in meno. Via i caselli di Pescina, Cocullo e Pratola-Sulmona. Si aspetta il via libera del ministero. Il "no" di Legambiente e dell'onorevole Pelino

PESCARA. Il Grande Taglio è doppio: radicale, costoso, visionario. Il primo, da Castel Madama a Carsoli, cuce il pezzo dell’autostrada Roma-Pescara a cavallo tra Lazio e Abruzzo. Il secondo parte da Celano-Cerchio s’immerge in galleria nella valle Subequana, nel territorio del parco Sirente-Velino, si lascia sulla destra gli abitati di Goriano Sicoli e Collarmele, corre sotto Castelvecchio Subequo, sfiora le sorgenti del Pescara, torna alla luce a Bussi, dopo aver attraversato, lamenta il Wwf, il bacino imbrifero più vasto d’italia, la grande riserva d’acqua piovana che alimenta il fiume Pescara.

Il viaggiatore che si era lasciato alle spalle il castello Piccolomini di Celano, riemerge davanti agli stabilimenti ex Solvay di Bussi. E non s’accorge di aver perso un pezzo di Marsica (Celano) e l’intera valle Peligna: da Cocullo (già tagliata via dai traffici dalla costruzione della prima autostrada), Anversa e Scanno e poi Pratola Peligna e Sulmona. Se questa valle non è ancora un museo desertificato, lamentano i sindaci, lo sarà con l’arrivo della nuova autostrada. Da due anni il gruppo Toto, del quale fa parte la Strada dei parchi concessionaria delle autostrade abruzzesi A24 e A25, aspetta che il ministro dell'Economia valuti il progetto e dia una risposta. Le Regioni Lazio e Abruzzo hanno dato un primo assenso (ma oggi sono cambiati i referenti politici), mentre già si muove il fronte dei sindaci e dei parlamentari contrari all’opera. Nel frattempo la Toto ha consegnato la Variante di Valico sulla A1 tra Bologna e Prato (l’opera è stata inaugurata dal premier Matteo Renzi il 23 dicembre scorso) e le complanari di Roma che hanno alleggerito il traffico nell’ultimo tratto della Pescara-Roma. Con il progetto sulla A24 e A25, l’obiettivo della società è di mettere in sicurezza l'autostrada, innanzitutto dai terremoti, poi da neve e gelo, costruendo 40 chilometri di nuove gallerie a doppia canna, accorciando il tracciato di circa 30 chilometri, con pendenze molto più contenute. L’investimento è di 5,7 miliardi di euro, 10mila i posti di lavoro. Lo Stato non tirerebbe fuori una lira, ha assicurato l’amministratore delegato del gruppo Alfonso Toto in un’intervista al Centro, «ma ripagherebbe il gruppo Toto allungando la concessione di 45 anni, con un meccanismo che la stessa Unione Europea vede con favore». Sarà interessante studiare il piano industriale dell’opera e le stime di traffico, Perché la Pescara Roma non è tra le autostrade più trafficate e lo è ancora meno dopo la crisi del 2008, tanto è vero che i bilanci della concessionaria non sono mai andati in pareggio. Alla Toto si pensa però che un’autostrada più veloce possa alimentare la domanda e soprattutto attirare traffico dalla Puglia in direzione di Roma. Altro discorso da chiarire è quello relativo all’utilizzo della parte di autostrada che sarà dismessa. Chi se ne occuperà e per fare cosa? La società rassicura che nella proposta, «predisposta nel massimo rispetto della salvaguardia dell’ambiente, sono garantiti tutti i collegamenti assicurati al territorio dagli attuali tracciati delle autostrade A24 ed A25». Nel frattempo dobbiamo attenderci che sul progetto si accenda l’attenzione del Parlamento. Ieri il deputato del Movimento 5 Stelle Gianluca Vacca ha annunciato un'interrogazione urgente «per conoscere le intenzioni del governo». «L'Abruzzo», dice Vacca, «non ha certo bisogno di sventrare montagne e spendere soldi dei cittadini per velocizzare di qualche minuto l'autostrada. Anzi le conseguenze di questo progetto sarebbero devastanti per i cittadini, che sicuramente si troverebbero a dover pagare di tasca propria l'ennesima opera inutile». Intanto arriva una prima voce dal governo per bocca del viceministro alle Infrastrutture Riccardo Nencini. «È un progetto che va esaminato con l'attenzione dovuta, tenendo conto di un'opportunità che deriva anche da un grande investimento. Però come tutte le opere che arrivano sul territorio con una certa forza, hanno bisogno della convergenza del ministero con le amministrazioni locali, di una verifica del piano economico. Penso che la verifica rispetto alla proposta il ministero sia in condizione di farla, e non alle calende greche, come ama dire il presidente del Consiglio», ha concluso Nencini.

Il "no" di Legambiente. Legambiente, contraria agli interventi per accorciare di 30 chilometri le autostrade A24 e A25 realizzando 7 gallerie, chiede «con fermezza al ministero di cestinare definitivamente il progetto», definito, in una nota «del tutto inutile, assurdo e devastante. Si vuole rendere più veloce un'autostrada invece di programmare il raddoppio dei binari della lentissima ferrovia Roma-Pescara». La trasformazione partirebbe nel tratto laziale, all'altezza di Roviano, con una galleria che accorcerebbe di 3 km il tracciato esistente; poi 3 tunnel previsti nel tratto Carsoli-Torano accorcerebbero di 3,5 km l'autostrada. Tre gallerie sarebbero poi previste da Cerchio (L'Aquila) a Bussi-Popoli (Pescara) con il taglio delle uscite di Pescina, Pratola Peligna e Sulmona e 17,5 km in meno rispetto al percorso attuale. «Siamo completamente contrari a un progetto che, se realizzato, sarebbe del tutto inutile per le persone e completamente devastante per i territori», dichiarano Giuseppe Di Marco e Roberto Scacchi, presidenti rispettivamente di Legambiente Abruzzo e Lazio - Sarebbe devastante per ecosistemi come quelli di parchi e riserve. Tutto ciò è reso ancora più assurdo dal passaggio parallelo all'autostrada di una ferrovia rimasta all'800 nel suo percorso». Le gallerie attraverserebbero in Abruzzo il Parco regionale Sirente-Velino e nel Lazio il corridoio ecologico che connette i Parchi dei Lucretili e dei Simbruini. Parallela all'A25, ricorda ancora Legambiente, viaggia la ferrovia Roma-Pescara, inaugurata nel 1888 e con percorso rimasto inalterato: per i 240 chilometri da Roma Tiburtina a Pescara Centrale occorrono almeno quattro ore con i treni più veloci, con una media inferiore ai 60 km orari. «Scegliere di puntare al miglioramento di un tracciato autostradale invece che di una ferrovia vetusta e lentissima è quanto di più inutile si possa immaginare - commenta il vicepresidente nazionale di Legambiente, Edoardo Zanchini. «Chiediamo con fermezza al ministero di chiudere immediatamente questa assurda storia, cestinando definitivamente il progetto».

Il "no" dell'onorevole Paola Pelino. «Il Governo non dia parere favorevole a un'opera mortificante per la Valle Peligna, dannosa per l'economia di un territorio in crisi economica strutturale e per il suo ambiente». Così la senatrice di Forza Italia Paola Pelino sul nuovo progetto del Gruppo Toto, che controlla Strada dei Parchi Spa, per accorciare le autostrade A24 e A25 di qualche chilometro. «La solerzia con la quale il sottosegretario ai Trasporti Riccardo Nencini ha palesato ieri l'attenzione del Governo a valutare il progetto del Gruppo Toto, che taglierebbe Sulmona dal nuovo collegamento autostradale Pescara-Roma, è sospetta e indicativa della volontà di guardare con favore a questo schiaffo ad un intero comprensorio». «Mi opporrò in ogni sede, e faccio un appello soprattutto alla Regione, ai parlamentari che sostengono la maggioranza di Governo, al neo nominato sottosegretario abruzzese, perché non si limitino solo a esprimere una contrarietà a parole ma facciano valere con i fatti una dura contrapposizione a chi vuole isolare definitivamente la Valle Peligna» conclude l'esponente di Forza Italia.