Bici, il dispetto del Comune vale 80 mila euro

Occupazione delle aree di risulta, l'ente chiede al Dopolavoro di pagare gli arretrati

PESCARA. Comune e Dopolavoro ferroviario sono ai ferri corti. Dietro al diverbio sulle biciclette dimenticate da un anno nel deposito della stazione, si cela un contenzioso. L'ente ha richiesto all'associazione delle Fs il pagamento di una somma tra i 60mila e gli 80mila euro.

I soldi sono stati richiesti a titolo di indennizzo per l'utilizzo dell'area, nel terreno intorno all'ex stazione, occupata da anni dal Dopolavoro. L'associazione non avrebbe mai pagato l'occupazione dell'immobile, diventato di proprietà del Comune nel 2001, quando l'allora sindaco Carlo Pace firmò il contratto con le Ferrovie per l'acquisto delle aree di risulta.

Ora l'amministrazione comunale ha richiesto il versamento del canone, dal giorno in cui c'è stato il passaggio di proprietà, ad oggi. Ma il Dopolavoro ferroviario non sarebbe intenzionato a pagare e avrebbe richiesto la compensazione con alcuni lavori svolti per conto dell'ente.

Il Comune intende affrontare la questione anche per il futuro. L'assessore al patrimonio Eugenio Seccia ha dato incarico ai suoi tecnici di preparare una convenzione che preveda l'autorizzazione dell'occupazione dell'area, in cambio del pagamento di un canone, pari a 800 euro al mese.

Una cifra irrisoria se si considera che il Dopolavoro ferroviario occupa un'area enorme, all'incirca di un ettaro e mezzo, in pieno centro. In quel terreno enorme è stato allestito un circolo sportivo in piena regola. All'interno figurano un campo da tennis, uno di bocce, una pista di pattinaggio, un bar allestito a tavola calda e un parcheggio per le auto. L'associazione, che conta 2mila soci, ha anche a disposizione una parte dell'ex Ferrhotel, l'antico albergo dei ferrovieri in corso Vittorio Emanuele, all'interno del quale è stata allestita un'esposizione di modellini di locomotive.

Il Dopolavoro, tuttavia, godrebbe di una sorta di extraterritorialità, in virtù di una clausola inserita all'interno del contratto di compravendita delle aree di risulta. Clausola che autorizza l'associazione ad occupare un pezzo del terreno. Ma cosa accadrà quando l'amministrazione comunale deciderà di avviare finalmente la riqualificazione di quell'area?

Sta di fatto che i rapporti tra Comune e Dopolavoro non sembrano più buoni come in passato. La prima incrinatura si è registrata l'anno scorso, quando l'amministrazione si è ripresa un pezzo di terreno recintato, dietro l'ex Ferrhotel, per realizzarci un parcheggio di 200 posti. Poi, nei giorni scorsi è scoppiato il caso delle biciclette del Comune rimaste per più di un anno nei magazzini del Dopolavoro. Uno dei responsabili, Gino Taglieri, ha smentito il vice sindaco Berardino Fiorilli, dimostrando, con un documento, che il Comune sapeva che le bici erano lì.

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