Bilancio, le fatture mai pagate

Garden Gardenia aspetta 200 mila euro per i lavori dal 2004

PESCARA. «La ditta Garden Gardenia Srl dopo aver ripetutamente sollecitato la direzione dei lavori e l’allora sindaco Luciano D’Alfonso, senza ricevere validi riscontri, rende per l’ennesima volta edotta l’amministrazione dei lavori eseguiti per il Parco Florida dei quali non è stato mai fatto il saldo delle nostre spettanze».

E’ un estratto della lettera che la ditta Garden Gardenia di Brecciarola ha inviato all’attuale amministrazione il 27 novembre 2009 allegando una fattura di 238 mila euro. I lavori che non sono stati pagati si riferiscono al periodo che va da settembre 2004 a gennaio 2006: l’allestimento del Parco Florida, la manutenzione del verde in molte vie, sulla riviera nord, in via Regina Elena e via Regina Margherita, sfalcio di erbe anche in via Lago di Capestrano e via Carlo Alberto Dalla Chiesa. «Questa è una delle fatture che abbiamo ricevuto insieme a quella della ditta Cmf che rivendica 463 mila euro e che ha citato in giudizio il Comune sollecitando la copertura di 46 fatture», illustra l’assessore al Bilancio, Eugenio Seccia. «Non saldare i conti è immorale, perché significa anche mettere in difficoltà le aziende e i lavoratori, come so che è accaduto alla Cmf e alla ditta Gardenia. Ed è anche da questo che si riconosce una buona amministrazione».

DEBITI L’assessore Seccia parla di una montagna di debiti ereditati dalla passata amministrazione, 2 milioni di euro che, come aveva spiegato il sindaco Mascia, si riferiscono soprattutto ad interventi nel settore della manutenzione e dei lavori pubblici. Un debito che stempera la virtuosità che è stata riconosciuta dal governo alla città di Pescara che nella graduatoria di 1.400 comuni è risultata al ventesimo posto per aver rispettato il patto di stabilità del 2008 e beneficiaria, per questo motivo, di oltre 700 mila euro.

COMUNE VIRTUOSO Pescara, infatti, secondo un decreto emanato dai ministeri dell’Interno e dell’Economia ha rispettato alcuni parametri come l’autonomia finanziaria, il rapporto di entrate tributarie ed extratributarie su quelle correnti e la rigidità strutturale, cioè la quota di entrate correnti assorbite da costi del personale e spese per mutui e interessi. Come premio, l’amministrazione riceverà dal governo la cifra di 734.018 euro. «Ma attenzione», spiega Seccia, «questi soldi non verranno regalati al Comune. Il ministero ci dice soltanto che l’amministrazione può spendere quella cifra in più rispetto agli anni passati. E’ una somma che il governo cittadino dovrà comunque reperire in modo autonomo attraverso mutui o individuando liquidità».

LA POLEMICA La prima reazione del sindaco al bonus ricevuto era stata di timida esultanza perché, come aveva spiegato, «il premio è una goccia rispetto al buco ereditato di oltre 2 milioni di euro». E, sulla falla, si è aperta la polemica tra centrodestra e centrosinistra. Il consigliere Pd, Camillo D’Angelo definisce il bonus «un dono trovato sotto l’albero di Natale». «Perché questo», prosegue, «è il riconoscimento che oggi colloca il Comune di Pescara al ventesimo posto nella graduatoria nazionale dei comuni che hanno rispettato il patto di stabilità nel 2008 e che favorirà la gestione dei conti per l’anno 2010. Questo è un risultato straordinario del governo di centrosinistra». «Il Pd finge di ignorare la montagna di carte pervenute al Comune da parte di uffici legali che pretendono i pagamenti», conclude l’assessore Seccia. «Non è possibile giudicare virtuosa quell’amministrazione».