Blasioli rinuncia a correre Via libera ad Alessandrini

Raggiunto un accordo tra i due candidati del Pd, salta il ballottaggio di domenica Il ritiro in cambio della promessa di un assessorato o della presidenza del consiglio

PESCARA. Domenica niente turno di ballottaggio per le primarie del centrosinistra, che avrebbero dovuto designare tra Marco Alessandrini e Antonio Blasioli (nella foto), ambedue del Pd, l’aspirante primo cittadino, poiché il secondo avrebbe deciso di non correre più. A meno di colpi di scena, Blasioli lo ufficializzerà stamattina. Dunque sarà Alessandrini, senza colpo ferire, il candidato sindaco del centrosinistra alle prossime elezioni amministrative.

Tra i due contendenti è stato siglato un accordo, benedetto anche dal segretario provinciale del partito Francesca Ciafardini, dopo che i due si erano incontrati dapprima mercoledì sera, e poi, ancora una volta ieri mattina, poco dopo la conferenza stampa convocata per annunciare l’appoggio dell’altro candidato alle primarie Moreno Di Pietrantonio, giunto quarto nelle preferenze, ad Alessandrini per il rendez vouz di domenica. La decisione di rinunciare al redde rationem di dopodomani Blasioli l’avrebbe maturata ieri sera, dopo aver passato la giornata ad ascoltare i suoi sostenitori. E alla fine di una riunione con una settantina di essi, che si è tenuta in un locale vicino al teatro Sant’Andrea, Blasioli, pur dichiarando di non aver deciso, avrebbe optato per il passo indietro.

Il patto di desistenza Alessandrini-Blasioli (i politologi lo chiamano logrolling) prevede un ruolo di primo piano del secondo in un’eventuale giunta Alessandrini, come l’assegnazione di un assessorato. Oppure la presidenza del consiglio comunale. «Questa è un’opzione che però è subordinata», precisa Ciafardini, «ad un’elezione dei consiglieri. E oggi naturalmente non possiamo dire come sarà composto il consiglio comunale. Ciò che è sicuro è che Antonio sarà protagonista». Una giornata convulsa in casa Pd, che si è avviata alla conclusione passando attraverso appuntamenti, telefonate e messaggi via Facebook. «Ai miei collaboratori e sostenitori», ha detto Blasioli, «ho spiegato che in queste primarie un po’ anomale, dove al ballottaggio non si possono recare alle urne coloro che non hanno votato al primo turno, le chances, per me, di superare Alessandrini, anche alla luce del fatto che Teodoro e Di Pietrantonio hanno deciso di appoggiarlo, sarebbero scarse». Ma è stato il doppio bilaterale tra Alessandrini e Blasioli a far decadere tra i due il faccia a faccia attraverso le schede elettorali. «Alessandrini», ha spiegato Blasioli, «ha capito che il mio programma lo potrei portare avanti da solo. Ed è quello che accadrà, anche se non dovessi essere io a ricoprire la carica di primo cittadino».

Pacta sunt servanda, dunque e i patti che verranno rispettati, sempre ammesso che sia il centrosinistra a spuntarla il prossimo 25 maggio, prevedono che Blasioli si occupi della valorizzazione del centro commerciale naturale e comunque del commercio in generale; e poi della rivitalizzazione del fiume, con un occhio al suo cavallo di battaglia di sempre da Ville Lumière, il cosiddetto «Lungosenna». «E sia chiaro», ha sottolineato sempre Blasioli. «Qui non siamo di fronte ad uno scambio, dove io offro sul piatto il mio ritiro per ottenere qualcosa. Intanto perché il ritiro mi è stato chiesto. E poi perché l’assumere un ruolo da protagonista credo proprio che mi spetti per merito».

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