Bloccato il progetto per il nuovo stadio

Pescara calcio e la Lega B attendono da tre mesi il parere della Soprintendenza. Diodati: «Questo ritardo è sconcertante»

PESCARA. Sette novembre 2016, 7 febbraio 2017: sono trascorsi tre mesi dall’ultima riunione per il nuovo stadio Adriatico Cornacchia e il progetto si è di fatto arenato. Comune, Pescara calcio, Lega B e Invimit, la società di investimenti immobiliari del ministero sono ancora in attesa che la Soprintendenza belle arti e paesaggio d’Abruzzo si pronunci ufficialmente sul nuovo progetto, riveduto e corretto sulla base dei vincoli imposti sul vecchio impianto sportivo. Il parere, nonostante sia stato più volte sollecitato, prima dall’assessore allo sport Giuliano Diodati, poi dal sindaco Marco Alessandrini e, infine, dalla Lega B, a distanza di tre mesi non è ancora arrivato.

Ieri, Diodati si è detto «sconcertato per questo ritardo». «Non capisco per quali motivi non ci diano una risposta», ha affermato, «ci dicano se il nuovo progetto va bene o no». Eppure, nell’ultima riunione che si è svolta nella sede della Regione di viale Bovio, il 7 novembre scorso, le parti interessate avevano invitato il soprintendente Francesco Di Gennaro a dare al più presto un giudizio. «La Soprintendenza si era impegnata ad esprimere un parere entro 15 giorni», ha rivelato l’assessore allo sport che ha seguito sin dall’inizio la proposta della società Delfino Pescara di realizzare un nuovo impianto esclusivamente per il calcio, con l’impegno di costruire anche una nuova pista di atletica nel quartiere di San Donato, nelle vicinanze del carcere.

Il progetto presentato assomiglia molto alle strutture realizzate ad Udine e, a Torino, dalla Juventus. Prevede, oltre al campo di calcio, dei negozi, un ristorante, un bar, all’interno e un parcheggio da circa mille posti auto, all’esterno. Si è parlato, per realizzare tutto ciò, di una spesa intorno ai 40 milioni di euro. La svolta si è avuta il 24 ottobre scorso, quando l’Invimit (Investimenti immobiliari italiani, società del ministero dell’Economia e delle finanze), l’Ics (banca di natura pubblica) e la Lega B hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che prevede la possibilità di utilizzare lo strumento del fondo immobiliare pubblico per la realizzazione del nuovo stadio Adriatico Cornacchia. Alla riunione hanno partecipato, oltre al sindaco Marco Alessandrini e agli assessori Enzo Del Vecchio e Diodati, i presidenti del Pescara calcio Daniele Sebastiani e della Lega B Andrea Abodi, il presidente dell’Invimit Massimo Ferrarese, il segretario particolare della presidenza della Regione Claudio Ruffini, il commissario dell’Istituto di credito sportivo Paolo D’Alessio e alcuni rappresentanti di B futura, la società di scopo della Lega nazionale professionisti di B per lo sviluppo infrastrutturale. Il 9 gennaio scorso, però, è stata pubblicata la sentenza con cui il Tar ha reso noto di aver rigettato il ricorso presentato dal Comune per far annullare il provvedimento di vincolo su alcune parti dello stadio, firmato, nel novembre 2015, dall’ex soprintendente Maria Giulia Picchione. Tuttavia, i giudici hanno precisato nella sentenza che il vincolo imposto, oltre che sulla facciata, anche sul vano scale e sull’atrio, «non è di ostacolo ad interventi edilizi e usi diversi riguardo agli elementi dell’immobile non esplicitamente presi in considerazione dagli atti». Così, nella stesura del nuovo progetto, si sarebbe posta attenzione alle parti vincolate, come le famose Colonne di Piccinato.

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