Borse lavoro per utenti psichiatrici 

La proposta di 8 associazioni che chiedono maggiori tutele per chi è in difficoltà

PESCARA . Borse lavoro nel bilancio regionale, per favorire l’inserimento dell’utenza psichiatrica nel mondo produttivo. È la richiesta che le associazioni Percorsi (capofila del progetto), Altri orizzonti, Cosma, 180Amici, Diversiuguali, Vittoria Città dei ragazzi, Carrozzine determinate e Codici, hanno presentato alla Regione, nel corso di un incontro che si è svolto qualche giorno fa nella sala conferenze dell’ospedale. Le borse lavoro per le persone con difficoltà di natura psichiatrica sono state istituite con la legge 94 del 2000. Ora le associazioni chiedono che vengano istituzionalizzate e rifinanziate continuamente, in modo da tenere conto delle reali necessità dell’utenza psichiatrica. Inoltre, le associazioni chiedono alla Regione che vengano formulati «provvedimenti legislativi che favoriscano l’assunzione di chi ha espletato il percorso delle Borse lavoro, prevedendo per gli enti pubblici e privati ulteriori sgravi fiscali e incentivi, tenendo conto delle capacità lavorative residue. Sempre per favorire l’inserimento in ambito lavorativo, chiediamo alla Regione», si legge nel documento, «un impegno volto a facilitare la nascita e il sostegno di cooperative sociali. In ogni caso nessun utente deve uscire dalla Borsa lavoro se prima non è stata predisposta una valida alternativa che non comporti un regresso del livello raggiunto». A firmare il documento sono stati i presidenti delle associazioni, e cioè Eugenio Di Carlo (Percorsi), Gianna Camplone (Diversiuguali), Anna Bergami (Vittoria - La città dei ragazzi), Giovina Nasuti (Altri orizzonti), Alessandro Sirolli (180Amici L’Aquila), Tiziana Arista (Cosma), Claudio Ferrante (Carrozzine determinate) e Gianni D’Andrea (Codici).
«Le proposte», spiega Sandro Eleuterio (responsabile della sezione di Pescara di Percorsi), «saranno portate prestissimo in Consiglio regionale. Tra qualche mese ci sarà un altro incontro nel quale ci saranno fornite risposte».
All’incontro, tra gli altri, erano presenti rappresentanti del dipartimento di salute mentale e l’assessore regionale alla sanità, Silvio Paolucci.
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