PESCARA

Bullismo, denunciati tre minorenni terribili

Sotto accusa una baby gang che nell'ultimo week-end ha aggredito quattro ragazzi: i tre aggressori erano ubriachi. Identificati dai carabinieri

PESCARA. Denunciati dai carabinieri per atti di bullismo nei confronti di coetanei in pieno centro 3 minorenni terribili pescaresi. È accaduto a Pescara dove la baby gang, composta da otto giovanissimi, nell'ultimo week-end, nella tarda serata fra sabato e domenica, ha aggredito quattro ragazzi, tre minori e un maggiorenne, dopo le 22.30 di sabato scorso quando gli otto, e in particolare tre di questi, alcuni dei quali in stato di ebbrezza, hanno prima iniziato ad infastidire il gruppetto, e poi a minacciare i quattro per farsi dare del denaro, mettendo le mani nelle tasche dei malcapitati, uno dei quali colpito anche con un pugno in volto. Le «vittime», impaurite, sono rimaste frastornate dall'azione del gruppetto di giovanissimi costretti poi a fuggire per l'intervento di alcuni adulti in transito con un'auto. Dopo il racconto dell'accaduto ai carabinieri, diverse gazzelle hanno iniziato a perlustrare la zona della movida pescarese, con uno dei giovanissimi, un 16enne bloccato poco dopo e accompagnato in caserma. Qui il giovane è stato riconosciuto dalle vittime e denunciato alla Procura della Repubblica per i Minorenni di L'Aquila per tentata rapina e lesioni personali, in quanto riconosciuto come l'autore del pugno sferrato ad uno dei ragazzi che nel frattempo, recatosi al pronto soccorso, era stato giudicato guaribile in 10 giorni. Nei giorni successivi sono proseguite le indagini per fare piena luce sull'episodio e si è giunti nelle ultime ore ad individuare anche gli altri due presunti autori del gesto. Anche in tal caso, si tratta di due minorenni che verranno denunciati alla Procura aquilana per gli stessi reati commessi in concorso. Gli altri 5 ragazzi che erano presenti all'aggressione, non sono, al momento stati raggiunti da indizi o elementi di responsabilità penale. L'azione violenza si è svolta in una zona scarsamente illuminata e senza telecamere, e tutto questo ha reso più difficili le indagini degli uomini dell'Arma.