Il portone della famiglia Neri a Villa Raspa con la foto e il cartello in ricordo di Alessandro

OMICIDIO NERI

Caccia ai killer di Alessandro, la madre ascoltata tre ore

La donna chiarisce ai carabinieri anche i rapporti con la sua famiglia di origine venezuelana. Una lettera anonima sui social parla di sicari incaricati dal Sud America. Altri controlli sulla Fiat 500

PESCARA. Vanno avanti  senza sosta le indagini sull'omicidio di Alessandro Neri, il 28enne di Villa Raspa di Spoltore (Pescara) ucciso con almeno un colpo di pistola e trovato morto giovedì scorso, dopo tre giorni di ricerche, in un canale alla periferia sud di Pescara. I carabinieri hanno ascoltato nuovamente la madre: una «normale audizione», precisano i militari, durata circa tre ore. La mamma di Alessandro è stata in  particolare sentita per conoscere i rapporti con la sua famiglia di origine titolare di un vasto patrimonio in Venezuela e per conoscere il giro di amicizie di Alessandro. Ieri è circolata una lettera anonima _ tutta da verificare _ sui social in cui si faceva riferimento alle cattive amicizie che la famiglia ha lasciato in Veneuzuela e che Alessandro sia stato ucciso da sicari incaricati proprio da qualcuno del Sud America.

La donna è tornata a scrivere su Facebook. Ha pubblicato un post per spiegare il significato del nome Alessandro: «Colui che protegge gli uomini (ma anche "uomo salvo, "che salva")!». Nei giorni scorsi, quando si erano perse le tracce del figlio, oltre a rivolgersi alla trasmissione «Chi l'ha visto?», sul social network aveva prima lanciato accorati appelli per aiutarla a trovarlo e poi aveva urlato tutto il suo dolore dopo il ritrovamento del corpo.

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Gli investigatori sono al lavoro per ricostruire le ultime ore di vita del giovane e capire che cosa sia accaduto da quando ha lasciato la sua abitazione, lunedì scorso, fino al ritrovamento dell'auto _ una Fiat 500 rossa _ nel centro di Pescara, mercoledì mattina. Si cerca di capire anche un possibile movente; al momento nessuna ipotesi è esclusa. E proseguono anche gli accertamenti sull'auto del 28enne, trovata mercoledì mattina parcheggiata in pieno centro a Pescara, anche se al momento non risultano elementi per poter dire che non sia stato lui a lasciarla lì. A Villa Raspa di Spoltore, dove vive la famiglia Neri, continua il viavai di parenti e amici. Sul cancello un cartello con la scritta "Questa è casa di Ale!", all'ingresso della villetta una foto gigante del ragazzo. In giardino è stato sistemato lo striscione esposto sabato allo stadio Adriatico durante la partita di serie B Pescara-Parma: recita «Nerino (soprannome del giovane, ndr) nel cuore. La Nord ti rende onore».

Intanto la Procura ha dato il nulla osta per la riconsegna ai familiari della salma di "Nerino". Il via libero è arrivato  dopo l'autopsia eseguita sabato e al termine di tutte le formalità. Non si conosce per ora la data dei funerali: dovrebbero essere celebrati nei prossimi giorni, in attesa dell'arrivo dei fratelli e dei parenti del ragazzo che vivono all'estero.