Carabiniere ucciso da un ubriaco in auto 

L’appuntato Anzini era di Sulmona. Travolto a un posto di blocco a Bergamo. Cuoco arrestato per omicidio volontario

SULMONA. Il cuoco che l’ha travolto e ucciso aveva un tasso alcolemico nel sangue di quasi 3 grammi per litro, cinque volte oltre il limite di legge. Un cuoco che a gennaio si era visto ritirare la patente per eccesso di velocità, mentre lo scorso novembre era stato denunciato per essersi allontanato dopo un incidente con feriti. Matteo Colombi Manzi, 34 anni, è stato arrestato ed è finito in carcere con l’accusa di omicidio volontario con dolo eventuale. Non si è fermato a un posto di blocco e si è portato via la vita di Emanuele Anzini, di Sulmona, appuntato scelto dei carabinieri che oggi avrebbe compiuto 42 anni, padre di una ragazza di 19. Morto sull’asfalto dove l’auto l’ha trascinato per una cinquantina di metri, prima di fuggire. Solo una decina di minuti dopo il cuoco ubriaco si è ripresentato sul luogo della tragedia ed è stato arrestato su disposizione del pm Raffaella Latorraca.
CHI ERA. Anzini prestava servizio nell’Arma da 20 anni, prima alla stazione di piazza Brembana e poi nel nucleo radiomobile di Zogno, in provincia di Bergamo. Nel 2015, per circa sei mesi, era stato distaccato nella caserma di Sulmona, per stare vicino alla famiglia. A Sulmona era conosciuto. Sabato era tornato per l’ultima volta. Figlio di un carabiniere, lascia la madre Eleonora, la sorella Catia e la figlia Sara, che proprio in questi giorni è impegnata negli esami di maturità per conseguire il diploma di ragioniera nell’istituto tecnico De Nino Morandi di Sulmona. Una città sotto choc.
LA TRAGEDIA. La tragedia è avvenuta in via padre Albisetti a Terno d’Isola, la Provinciale che da Presezzo e Bonate Sopra porta a Sotto il Monte, nella Bergamasca. Erano quasi le 3 quando, auto con lampeggiante e giubbotto catarifrangente addosso, l’appuntato Anzini ha intimato l’alt all’Audi A3 che viaggiava in direzione di Sotto il Monte. Il 34enne tornava a casa e, forse nel tentativo di sottrarsi al controllo, ha accelerato, andando contro il carabiniere, travolgendolo in pieno. L’impatto non ha lasciato scampo al militare.
ACCUSE PESANTI. In un primo tempo al cuoco era stato contestato l’omicidio stradale, poi l’accusa è stata tramutata in quella ben più grave di omicidio volontario con dolo eventuale, oltre all’omissione di soccorso con fuga e alla resistenza a pubblico ufficiale. Secondo il sostituto procuratore di Bergamo, il cuoco, mettendosi al volante in stato di ebbrezza, avrebbe messo in conto di poter uccidere, non fermandosi all’intimazione dell’alt data dal carabiniere che era sulla strada al posto di blocco. Ipotesi accusatorie aggravate anche dai precedenti dell’investitore.
FUNERALI A SAN PANFILO. Dopo la ricognizione cadaverica, la salma dell’appuntato scelto è stata composta nella chiesa di Zogno per una breve cerimonia. E nella stessa chiesa, ieri pomeriggio, è stata celebrata una messa in suffragio. Oggi alle 15 si svolgeranno i funerali di Stato nella cattedrale di San Panfilo a Sulmona. Annunciata la presenza dei rappresentanti delle massime istituzioni dello Stato e alti ufficiali dell’Arma e delle altre forze di polizia. A celebrare il rito sarà il vescovo Michele Fusco.
CAMBIA LA VIABILITÀ. Per motivi di sicurezza, il dirigente del settore viabilità del Comune peligno ha emesso ieri pomeriggio un’ordinanza per garantire senza disagi lo svolgimento delle esequie. Dalle 10 di questa mattina e fino alle 18, saranno vietati il transito e la sosta alle auto nella zona di viale Roosevelt, viale Matteotti, piazza Tresca e corso Ovidio fino all’arco di Porta Napoli. Uniche eccezioni per il divieto, saranno fatte esclusivamente per i mezzi delle autorità, dei familiari e della ditta di onoranze funebri incaricata del servizio.
LA FESTA CHE NON CI SARÀ. «Domani ti porto a cena fuori. Ti voglio più bella che mai»: per il suo compleanno, il carabiniere Anzini voleva festeggiare insieme alla compagna che presto avrebbe sposato. Un desiderio annientato da un ubriaco, in un’ultima notte di lavoro con la sua divisa.
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