Cassonetti stracolmi per la protesta di Attiva

Si fermano gli operatori per uno sciopero nazionale, per un giorno i rifiuti non sono stati raccolti

PESCARA. Cassonetti stracolmi di rifiuti. Strade sporche. Immondizia sparsa ovunque. Ecco come si presentavano ieri alcune zone di Pescara. Uno sciopero nazionale degli operatori ecologici ha bloccato la raccolta del pattume e la pulizia delle strade. La situazione peggiore si è registrata nella zona dell’ospedale. In particolare, in via Rigopiano ieri si potevano notare cumuli di rifiuti sparsi accanto ai cassonetti strapieni.

Ma per l’azienda Attiva, l’adesione allo sciopero a Pescara è stata piuttosto bassa. Si sarebbe attestata attorno al 30 per cento, secondo le prime stime della società, le adesioni da parte degli operatori di Attiva allo sciopero nazionale del settore igiene ambientale proclamato per 24 ore da Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Fiadel.

In alcune zone della città, però, si sono registrati forti disagi, come i mancati ritiri del «porta a porta», il mancato svuotamento di cassonetti e lo spazzamento stradale non effettuato. A Pescara, Attiva è nota anche per la clamorosa protesta degli ex interinali della società, una settantina di persone, che da ben 142 giorni presidiano, con tanto di tende, l'area verde antistante il Comune. Gli operatori, dallo scorso 9 gennaio, reclamano la stabilizzazione nella società municipalizzata dopo otto anni consecutivi di lavoro per la pulizia della città con contratti a tempo determinato.

I dissensi sono esplosi quando l'azienda ha messo a bando, tramite concorso, 61 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato. Gli ex interinali vivono e dormono nelle tende allestite davanti al Comune, dove hanno passato con le proprie famiglie anche i giorni festivi, tra cui Pasqua e Pasquetta. «Sono iniziate le cause in tribunale», dicono i manifestanti, «resteremo qui fino a quando non avremo certezze sul nostro futuro».

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