«Chiudono gli uffici delle Circoscrizioni»

Il Movimento 5 Stelle lancia l’allarme: «In piazza Duca degli Abruzzi ridotti i servizi per i cittadini»

PESCARA. «Un servizio in meno per i cittadini, ma tutto tace. Nella sede della ex Circoscrizione 5, quella di piazza Duca degli Abruzzi, infatti, appare un cartello con giorni ed orari di apertura ridotti all'osso, fino ad alcuni periodi di totale chiusura». A denunciarlo è il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Massimiliano Di Pillo.

«Quella struttura», spiega, «ospita l'ufficio Anagrafe e mette a disposizione luoghi di svago e di pubblica utilità per i cittadini del grande quartiere di Pescara nord che si vedono, però, costretti a recarsi nella sede di piazza Italia per tutti i servizi prima offerti dall'ufficio».

«Per decenni», aggiunge il consigliere M5S, «l'obiettivo del miglioramento dei servizi erogati dall'amministrazione comunale è stato perseguito attraverso il decentramento amministrativo e l'istituzione delle circoscrizioni di quartiere. Oggi questo servizio verrebbe vanificato con un semplice cartello apposto in loco».

Secondo Di Pillo, l'unico impiegato presente nell’ex Circoscrizione di piazza Duca degli Abruzzi, non potendo assicurare la presenza costante e continuativa, peraltro prevista dal rapporto di lavoro dipendente che contempla assenze giustificate, quando chiude l'ufficio non può far altro che apporre un cartello alla porta, visto che dal Comune non arriva nessun sostituto». «Possibile», si chiede il consigliere, «che l'assessore Santavenere non riesca a garantire il servizio ai cittadini con una rotazione di personale, come logica vuole? Possibile che il disagio lo debbano subire sempre i pescaresi?»

«Il 17 dicembre dello scorso anno», ricorda l’esponente grillino, «la maggioranza chiedeva, con un ordine del giorno al sindaco e alla giunta, di evitare la soppressione delle sezioni distaccate dell'anagrafe comunali collocate nel territorio. L'ordine del giorno è stato approvato all'unanimità, ma, solo 5 mesi dopo, la situazione precipita e l'amministrazione, contrariamente all'impegno assunto, abbandona una delle tre ex-circoscrizioni sopravvissute ai tagli precedenti».

«Per la cittadinanza sono evidenti i disagi», fa notare, «e a pagarne le spese sono sempre le fasce più deboli, come disabili ed anziani, che proprio attraverso le ex strutture circoscrizionali, veri e propri presidi locali della presenza delle istituzioni nei quartieri, hanno potuto usufruire dei servizi amministrativi senza doversi spostare per chilometri, migliorando la propria qualità della vita».

«Ormai ci si trova davanti alla nave che affonda con tutte le scialuppe», conclude, «sembra quasi che la voce dei cittadini, ormai privi dei servizi essenziali, sia solo un'eco fastidiosa per chi un anno fa aveva promesso di rivoltare la città ed ora è preoccupato più di trovare i soldi per finanziare feste e sagre che garantire la sopravvivenza di servizi essenziali, quali l'anagrafe decentrata nei quartieri».

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