perché no 

Ciferni: «Il mio lido non ha un posto dove accoglierli»

Parla il titolare dello stabilimento Trieste, dove c'è il divieto per gli animali in spiaggia

PESCARA. Riccardo Ciferni è titolare dello stabilimento Trieste, uno di quelli che hanno detto no all’ingresso di animali in spiaggia. Il suo lido è inserito nella lista, allegata all’ordinanza firmata ieri dal sindaco, delle concessioni balneari che non consentono l’accesso a cani e gatti.
Forse, a lei non piacciono gli animali?
«È esattamente il contrario, tanto è vero che io sono proprietario di un cane piuttosto grande».
E allora perché non consente l’ingresso agli animali nel suo stabilimento?
«Sono stato costretto a fare questa scelta perché il mio stabilimento è piuttosto piccolo e non ci sono spazi adeguati per accogliere anche gli animali. Del resto, c’è una normativa regionale che fissa determinate regole».
Se avesse avuto più spazio li avrebbe accolti?
«Sicuramente sì, tanto è vero che nei miei locali di ristoro i clienti con i cani al seguito possono entrare senza problemi».
Altri stabilimenti, però, si sono attrezzati.
«Ci sono stabilimenti che sono riusciti a realizzare persino delle aree per lo sgambettamento dei cani. Le avrei fatte anch’io, se avessi potuto. Ripeto, ho una spiaggia troppo piccola per accogliere i proprietari con i loro amici a quattro zampe».
Ammetterò, però, che gli stabilimenti senza animali danno maggiori garanzie di igiene.
«La mia scelta di non accogliere gli animali non è stata affatto dettata da eventuali problemi di igiene».
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