l’appello 

Ciofani: sì al 118 unificato, serve un ospedale di secondo livello

PESCARA. «Positivo il progetto di centralizzare le chiamate» con l’unificazione del 118 Pescara-Chieti ufficializzato dalle due Asl, ma «non si salva una vita solo razionalizzando le chiamate, ma...

PESCARA. «Positivo il progetto di centralizzare le chiamate» con l’unificazione del 118 Pescara-Chieti ufficializzato dalle due Asl, ma «non si salva una vita solo razionalizzando le chiamate, ma concentrando i reparti ad alta densità di cura. Potrebbe accadere che un paziente debba essere spostato in un’altra struttura sanitaria dopo essere già stato ricoverato in quella dove era stato trasportato d’urgenza». È la disamina di Antonio Ciofani, portavoce della Consulta clinica per ospedali di 2° livello, che critica fortemente «l’attuale programmazione dell’emergenza ospedaliera per i pazienti critici. È stato detto che la centrale» accorpata del 118 «permetterà che il paziente sia trasportato nel presidio più adatto alle sue condizioni, senza perdite di tempo e senza rischio di trasferimenti successivi. E se queste condizioni critiche richiedono specialità che si trovano in più ospedali? Facciamo fare al paziente su e giù? Sopravvivrà?». Di qui la necessità, è l’appello di Ciofani ai candidati in corsa per le regionali, di «avere in Abruzzo un ospedale con tutte le specializzazioni, oppure convenzionarsi con strutture fuori regione, come Ancona, attrezzate per ogni emergenza o creare una équipe mobile per le emergenze senza spostare il paziente». D’accordo con Ciofani anche Fiorella Cesaroni, Tutela dei Diritti del malato; Luciano Fattori, Asso; Ettore Aromatario, Bpco; Maria Faieta, pazienti oncologici di Pescara; Anna Di Carlo, Fidas Pescara; Angelo Lupi, Amare, malattie rare ematologiche; Carlo D’Angelo, Alzheimer uniti Abruzzo; Achille Di Paolo Emilio, Agbe, genitori bambini emopatici. (c.co.)