meningite

Code in Abruzzo per i vaccini, Paolucci: è psicosi mediatica

L’assessore alla Sanità rassicura: «Tra il 2015 e il 2016 solo 7 casi». Intanto la Regione pensa di anticipare il Piano nazionale di prevenzione. La Asl di Pescara fissa le nuove date di vaccinazione

PESCARA. È allarme. Anche in Abruzzo. La paura per meningite dilaga. Anche se i casi registrati nella regione, tra il 2015 e il novembre 2016, sono stati solo sette. Circostanza che spinge l’assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci ad affermare «quella che si sta determinando è una psicosi mediatica». Che «non poggia su un dato epidemiologico». Insomma, «non c’è un focolaio» e non è scattato «alcun allarme».

Eppure si è aperta una corsa ai vaccini, legata al timore di contrarre la malattia. Basti pensare che lunedì, a Teramo, negli ambulatori della Asl in contrada Casalena, sono arrivate 103 persone che chiedevano di essere vaccinate contro la meningite (su un totale di 126 che, nello stesso giorno si sono sottoposte a vaccinazioni). E ieri l’afflusso alla struttura è stato pressoché identico.

È tutto effetto dell’allarme scattato in Toscana, che poi si è propagato anche in altre regioni, con un susseguirsi di casi che hanno attivato la corsa al vaccino, ritenuto la migliore forma di prevenzione contro l’infezione, specie per alcune categorie di soggetti. Proprio in Toscana - dove sono stati registrati una sessantina di casi da meningococco in due anni e dove l’allarme è suonato più volte, negli ultimi giorni, anche per la morte di un bimbo di 22 mesi della provincia di Lucca - la Regione si è attivata per contrastare la diffusione della meningite e ha messo a punto una campagna di prevenzione straordinaria modificando il calendario vaccinale, con un investimento di 22,5 milioni di euro.

In Abruzzo l’unico episodio è quello di un 84enne di Sulmona, ricoverato dal 28 dicembre nel reparto di Rianimazione dell’ospedale peligno, in prognosi riservata e in gravi condizioni, che ha contratto meningite pneumococcica. Le sue condizioni sono lievemente migliorate, rispetto a due giorni fa, in relazione all’aspetto neurologico, e il paziente continua ad essere assistito nelle funzioni vitali con le modalità previste dai protocolli. Il tipo di meningite che ha colpito l’anziano di Sulmona, come già specificato nei giorni scorsi, non ha nulla a che fare con le altre forme della patologia, causate da meningococco, registrate in Toscana e in altre regioni, che sono invece di natura contagiosa e necessitano di profilassi nei confronti delle persone che vengono a contatto col malato.

All’ospedale di Teramo, invece, nel reparto di Rianimazione è stata trasferita da un pronto soccorso di Roma una tossicodipendente di 38 anni, D.F., affetta da meningite batterica da pneumococco. È arrivata in stato di coma, ed è finita in Abruzzo perché non sono stati individuati posti liberi nel Lazio.

Arrivata a Teramo, i medici hanno verificato che nel quadro clinico molto compromesso (la paziente ha una forte cirrosi ed è immunodepressa) rientrano anche dei problemi neurologici. Si tratta di un tipo di meningite non contagiosa, che va a sommarsi, nel caso specifico, a una serie di patologie.

Ma cos’è la meningite, e cosa la provoca? È una infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale (meningi) e gli agenti batterici che causano la meningite sono principalmente il meningococco, che è il più temuto, lo pneumococco e l’Haemophilus influenzae. Le sottoclassi del meningococco sono A, B, C (è il sierogruppo più frequente e aggressivo in Italia, dove è sempre stato presente), Y, W135 e X.

I soggetti più a rischio sono i bambini piccoli (il pericolo è fino ad un anno per il sierogruppo B), gli adolescenti e le persone che hanno fino a 30 anni.

Esistono tre tipi di vaccino anti-meningococco: il vaccino coniugato contro il meningococco di sierogruppo C, è quello utilizzato più frequentemente e protegge solo dal sierotipo C; il vaccino coniugato tetravalente, che protegge dai sierogruppi A, C, W e Y; il vaccino contro il meningococco di tipo B.

In Abruzzo, fa sapere l’assessore Paolucci rifacendosi ai dati dell’Istituto superiore di sanità, i casi registrati nel 2015 sono stati 4 mentre al 16 novembre 2016 i casi dell’anno erano tre e «non c’è stato un aumento dell’incidenza rispetto al passato». In questa regione, il Piano di prevenzione vaccinale approvato nel 2012 prevede l’offerta attiva e gratuita del vaccino meningococco C ai nuovi nati (due dosi) a partire dai nati il primo gennaio 2011, e agli adolescenti (11-18 anni). Il vaccino tetravalente A, C, W, Y è offerto in regime di co-payment scomputando il prezzo per il vaccino meningococcico di tipo C.

Paolucci annuncia poi che la Regione sta «riflettendo» sulla possibilità di anticipare con una propria delibera il nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017-2019, ormai in via di approvazione, che contempla «ulteriori coperture». Ma, per farlo, «si dovrebbe prevedere un costo aggiuntivo tra un milione e mezzo e due milioni di euro».

Tra le novità previste nel Piano c’è «l’introduzione della offerta attiva e gratuita della vaccinazione contro il meningococco B ai nuovi nati a partire dalla coorte del 2017 (nati dal 1.01.2017) con ciclo a 4 dosi (3 dosi nel primo anno, una dose di richiamo al secondo anno di vita); l’ introduzione della offerta gratuita del vaccino contro il meningococco di tipo B ai soggetti di qualunque età affetti da determinate patologie che li rende esposti ad un incrementato rischio di infezione meningococcica invasiva (categorie a rischio); l’introduzione della vaccinazione antimeningococco A C W Y (una dose) nell’adolescente (11-18 anni) che va a sostituire la vaccinazione antimeningococco C. La vaccinazione anti meningococco A C W Y deve essere somministrata sia a chi in passato abbia già ricevuto una dose di meningococco C, sia a chi nell'infanzia non abbia mai effettuato tale vaccinazione».

Il Servizio della Prevenzione e Tutela sanitaria del Dipartimento per la Salute e il Welfare sta predisponendo un provvedimento che consenta a tutti cittadini rientranti nelle categorie sopra elencate di ricevere a carico del Servizio sanitario il vaccino contro il meningococco più adatto alla propria fascia di età e di rischio.

I cittadini che, su consiglio del proprio medico di famiglia o dei Centri vaccinali aziendali, vogliano sottoporsi alla vaccinazione pur in assenza di precise indicazioni in merito, potranno ottenere il vaccino corrispondendo la relativa quota, che si limiterà al prezzo di acquisto da parte delle Asl.

Nuove date di vaccinazione a Pescara. La Asl di Pescara ha previsto ulteriori sedute straordinarie di vaccinazione che saranno eseguite dal lunedì al venerdì dalle ore 15 alle 17.30 presso la stanza n. 8 situata al primo piano del Poliambulatorio del Presidio Ospedaliero di Pescara in Via Fonte Romana n. 8 (di fianco al Laboratorio Analisi). Le prenotazioni, necessarie per eseguire la vaccinazione, dovranno essere effettuare contattando il numero telefonico 085.4253969 secondo il seguente calendario: giovedì 5 gennaio 2017, dalle ore 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 16.30; da lunedì 9 a venerdì 13 gennaio 2017, dalle 9 alle 12.

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