Colpito da legionella, giovane è grave 

Contagiato dall’acqua contaminata della doccia di un hotel. Parruti: «Niente quarantena, non c’è pericolo di trasmissioni»

PESCARA. Un uomo affetto da legionellosi, infezione che colpisce l'apparato respiratorio e non trasmissibile, è ricoverato da domenica scorsa nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Santo Spirito. Le sue condizioni sono gravi ma in fase di miglioramento, assicurano le fonti ospedaliere. La situazione è sotto controllo, nessun allarme di trasmissione della malattia che si contrae prevalentemente negli alberghi, stando a contatto con l'acqua delle docce contaminata dal batterio della legionella. Si tratterebbe di un giovane di 31 anni, di origini sarde, arrivato a Pescara alcuni giorni fa, proveniente dall'Emilia Romagna.
Il ragazzo è approdato in città per cercare lavoro e avrebbe alloggiato in un bed and breakfast cittadino. La struttura alberghiera è attualmente sottoposta a controlli delle autorità sanitarie che ne avrebbero disposto la chiusura temporanea per procedere alle fasi di sanificazione degli ambienti, dopo la denuncia di notifica all'ufficio igiene della Asl e del Comune da parte del personale sanitario del Santo Spirito. Giustino Parruti, primario dell'Unità operativa delle Malattie Infettive, rassicura sulle condizioni di salute del giovane, affetto da altre patologie mediche: «E' grave, in via di miglioramento, ma non è completamente fuori pericolo». E invita ad evitare allarmismi: «La legionella non è una malattia che si trasmette da uomo a uomo, ha una incubazione variabile, da una settimana a un mese, non ha una profilassi particolare e nessuno è soggetto a quarantena. Nel caso di questo ragazzo, sappiamo che viaggia in giro per l'Italia per ragioni professionali, si ferma negli alberghi e potrebbe aver incubato l'infezione in qualunque altro luogo, non è detto che sia accaduto a Pescara». Il giovane è giunto in ospedale che accusava malori. «Lo abbiamo visitato e immediatamente abbiamo compreso la gravità della situazione», spiega Parruti, «grazie al lavoro efficiente dei nostri laboratori di diagnostica, attivi giorno e notte, siamo giunti alla diagnosi esatta nel giro di tre ore. Una diagnosi complessa, aggravata da patologie concomitanti. Per tale ragione abbiamo dovuto fare una scelta ponderata anche sui farmaci con cui intervenire per il trattamento del caso». L'infettivologo spiega che il batterio della legionella si contrae stando a contatto con acque contaminate e che la malattia «è soggetta a notifica all'ufficio igiene della Asl e del Comune, situazione che abbiamo puntualmente denunciato alle autorità competenti» immediatamente dopo l'ingresso dell'uomo in ospedale domenica scorsa. L'ultimo caso di legionella si era verificato a Vasto nel gennaio dello scorso anno.
©RIPRODUZIONE RISERVATA