Comune, Masci vuole un nuovo rimpasto

Santilli, Arcieri e una donna Udc al posto di tre assessori. De Camillis eletto presidente

PESCARA. Roberto De Camillis, come era nelle previsioni, è stato eletto ieri presidente del consiglio comunale in quota Udc. Ma nella maggioranza si è aperto un nuovo scontro. Il leader di Pescara Futura Carlo Masci ha puntato i piedi e ha imposto al sindaco Mascia e al Pdl di far entrare in giunta il consigliere della sua lista civica Gianni Santilli. Il piano è già pronto: prevede il cambio di 3 assessori.

Vincenzo Serraiocco, in quota Udc, verrebbe sostituito da Gianni Santilli, di Pescara futura. Elena Seller, in quota Pescara futura, dovrebbe lasciare il posto a Daniela Arcieri Mastromattei, del Pdl. Lo stesso dovrebbe fare Barbara Cazzaniga, in quota Pescara futura, con una donna scelta dall’Udc. Più precisamente dal capogruppo Vincenzo Dogali, uscito sconfitto nello scontro, all’interno del suo partito, per l’elezione del nuovo presidente del consiglio.

E’ questa l’ipotesi su cui ieri pomeriggio, mentre il consiglio era in corso, hanno discusso i rappresentanti di Pdl, Pescara futura e Udc durante la riunione di maggioranza. Luigi Albore Mascia si sarebbe detto disponibile, seppur a malincuore, a fare un nuovo rimpasto ad appena nove mesi dal precedente, con cui ha fatto entrare in giunta Serraiocco e Cazzaniga. Pdl e Pescara futura sarebbero già d’accordo, manca solo il via libera del commissario dell’Udc Amedeo Ciccanti, che ha promesso una risposta per venerdì.

Durante la riunione di ieri è stata presa in esame anche la situazione della Provincia, senza più maggioranza. Tra le ipotesi ancora allo studio c’è l’azzeramento della giunta Testa. Se ne discuterà di nuovo venerdì. Ma ora i riflettori sono tutti puntati sul Comune. Mascia aveva detto che non avrebbe più ritoccato la giunta fino alla fine del suo mandato. Ma ieri deve aver cambiato idea, quando ha visto il duro atteggiamento di Carlo Masci, che ha abbandonato improvvisamente la seduta del consiglio, dedicata all’elezione del nuovo presidente, in sostituzione del dimissionario Licio Di Biase, annunciando il voto di Pescara futura per Santilli.

Una decisione che ha fatto traballare la maggioranza, d’accordo per votare De Camillis. Così, la prima votazione, per cui erano necessari almeno 27 voti per eleggere il presidente, si è conclusa con un nulla di fatto: Paola Marchegiani (Pd) ha preso 16 voti; De Camillis, 14; Santilli, 3; Vincenzo Di Noi (Udc), 2; Adele Caroli (indipendente), 1. Quest’ultima, subito dopo la votazione, sperando di ricevere i consensi della maggioranza, ha annunciato le sue dimissioni da presidente della commissione Grandi infrastrutture e si è andata a sedere tra i banchi dell’opposizione. «Dopo il mancato assessorato, c’è stata questa ennesima presa in giro del centrodestra nei miei confronti», ha detto. Alla seconda votazione, la maggioranza si è ricompattata e De Camillis è stato eletto anche con qualche voto dell’opposizione.
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