Don Vito Cantò mentre impartisce la comunione

PESCARA

Condanna e interdizione di cinque anni per don Vito Cantò

Il Tribunale infligge 3 anni e 8 mesi all'ex parroco di Villa Raspa. Pagherà una provvisionale di 50mila euro alla famiglia del ragazzo

PESCARA. Condannato a 3 anni e 8 mesi di reclusione don Vito Cantò, ex parroco della chiesa di San Camillo De Lellis a Villa Raspa di Spoltore (Pescara), accusato di abusi di natura sessuale nei confronti di un ragazzo minorenne. È la sentenza emessa dal tribunale collegiale di Pescara, presieduto dal giudice Maria Michela Di Fine. Il pm Salvatore Campochiaro aveva chiesto una condanna a 3 anni. La sentenza prevede, inoltre, per l'ex parroco, l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni; il risarcimento danni avverrà in separata sede, con una provvisionale di 30 mila euro per il ragazzo, e di 10 mila euro a testa per la madre e la sorella del giovane, assistiti dall'avvocato Vincenzo Di Girolamo. Gli abusi _ secondo quanto ricostruito dall'accusa _ si consumarono tra l'estate 2011 e quella 2012. Nel 2013, sulla base di circostanziate segnalazioni, il vescovo di Pescara, Tommaso Valentinetti, sospese cautelativamente don Vito Cantò il quale lasciò la parrocchia e si dimise da educatore degli scout Agesci. Nel 2014, s'iniziò il processo canonico. Contestualmente, i genitori del ragazzo si rivolsero alla magistratura ordinaria, che affidò le indagini alla squadra mobile di Pescara. Il processo canonico si chiuse con una condanna di divieto perpetuo dello svolgimento di attività parrocchiali con minorenni e con altre pene accessorie, come l'obbligo di cinque anni di vita monacale.