Confiscati beni per 1,5 milioni di euro

Il sequestro colpisce due fratelli condannati per riciclaggio di auto

PESCARA. Auto e immobili, terreni e vigneti. Una serie di beni nella disponibilità di due fratelli pescaresi, non giustificati da un reddito adeguato. La legge presenta il conto a Ettore e Bruno Creati, 40 e 39 anni, titolari dell’omonima società di autodemolizioni a Spoltore, e ne sequestra il patrimonio per un milione e mezzo di euro. La finanza, al comando del colonnello Maurizio Favia, confisca tre appartamenti tra Pescara e Spoltore, varie auto e moto, due magazzini e 5 terreni tra cui un bosco.

L’ORDINANZA
Il provvedimento viene firmato dal gip Guido Campli su richiesta del pm Silvia Santoro in applicazione della normativa prevista dall’articolo 12 sexies del decreto legge 306/92 che prevede - nel caso di condanne irrevocabili per determinate condotte come, nel caso in questione, il reato di riciclaggio - la confisca di beni perché di valore sproporzionato al reddito e alla capacità economica di chi ne ha il possesso o la disponibilità.

La condanna, passata in giudicato, inflitta ai Creati, risale a cinque anni fa, quando i due patteggiarono 18 mesi di reclusione e 400 euro a testa (pena sospesa) davanti al gup Angelo Bozza per riciclaggio di pezzi di auto e di un’Audi rubata a Tagliacozzo tra il 24 e il 26 agosto 2004 di proprietà di una donna. Bruno Creati è titolare a Santa Teresa di Spoltore di un’azienda di soccorso stradale, il fratello si occupa dell’attività di commercio al dettaglio di pezzi di ricambi usati per auto.

LE INDAGINI
 Al termine di un’attenta e capillare serie di accertamenti, i finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Pescara hanno ricostruito la situazione economico-patrimoniale dei due fratelli, da cui non si giustificava né il tenore di vita sostenuto né il possesso di numerosi beni, nella disponibilità dei Creati anche se intestati a terzi. Il via quasi due anni fa, quando il pm Santoro incarica le fiamme gialle di Pescara di verificare la documentazione contabile acquisita nel corso di altra indagine sull’attività di alcuni autodemolitori. Si scopre una presunta associazione per delinquere dedita a furti e ricettazione di autoveicoli destinati ad essere riciclati presso auto demolitori in Abruzzo, Molise e Campania.

L’ARRESTO
In quella occasione le indagini, condotte unitamente alla polizia stradale di Pescara, portano le fiamme gialle ad arrestare Ettore Creati, raggiunto da una ordinanza di custodia cautelare in carcere il 4 giugno 2008. A quel punto, la Guardia di finanza comincia a scandagliare il patrimonio di entrambi i fratelli. Dalla ricostruzione della situazione economica, secondo la finanza, emerge subito chiara la sproporzione tra reddito dichiarato e tenore di vita, specie se paragonato a quello presunto calcolato attraverso il cosidetto redditometro. I finanzieri accostano a questi dati anche un’altra voce, ossia la spesa media mensile familiare, indice rilevabile attraverso l’Istat.

REDDITI SCARSI
 Così, ad esempio, nel 2004, Ettore Creati dichiara redditi per poco più di settemila euro a fronte di un reddito presunto (il redditometro) di circa 56 mila euro e consumi Istat stimati poco inferiori a 30 mila euro. Nel 2007, poi, a fronte di un reddito presunto di circa 74 mila euro, non presenta dichiarazione.

Anche il fratello Bruno, secondo la Finanza, evidenzia risultanze particolari: nel 2003, 2004 e 2005 dichiara redditi zero a fronte di redditi presunti tra i 30 mila e i 40 mila euro, con consumi Istat che si attestano intorno ai 38-39 mila euro.

Insomma, la posizione reddituale e la ricostruzione analitica delle entrate finanziarie lecite riconducibili ai fratelli Creati e ai rispettivi nuclei familiari appaiono inadeguate e insufficienti anche per la sola gestione delle spese ordinarie calcolate secondo indici Istat. Come giustificare, quindi, il possesso di un patrimonio fatto di immobili, terreni seminativi, vigneti, boschi e autovetture? I finanzieri ritengono che possa trattarsi di beni frutto dell’accumulo di proventi derivanti da attività illecite. Scattano il sequestro e la confisca dei beni. Che saranno destinati a utilità sociali. (g.p.c.)