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Consiglieri, via al codice di comportamento

PESCARA. L’8 agosto scorso, i consiglieri del Movimento 5 Stelle hanno fatto approvare in aula un ordine del giorno per l’adesione dei politici comunali alla Carta di Pisa, il documento in cui sono...

PESCARA. L’8 agosto scorso, i consiglieri del Movimento 5 Stelle hanno fatto approvare in aula un ordine del giorno per l’adesione dei politici comunali alla Carta di Pisa, il documento in cui sono contenute le regole per il comportamento trasparente di assessori e consiglieri. Ieri, quella mozione ha avuto un seguito.

Il presidente del consiglio comunale Antonio Blasioli ha inviato una lettera a tutti i consiglieri per invitarli a sottoscrivere la Carta di Pisa. «L'8 agosto scorso», dice il presidente, «il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno, presentato dal Movimento 5 Stelle, circa l'adozione da parte del Comune della Carta di Pisa, un codice di condotta per gli amministratori locali promosso dall'associazione Avviso pubblico, nel febbraio 2012». «Si tratta di un codice etico-comportamentale», spiega Blasioli, «destinato a politici, eletti e nominati, che impone, fra le altre cose, piena trasparenza di redditi, patrimoni, finanziamenti politici, criteri di nomina, ovvero sulla base del merito, conflitti di interesse, rapporti con i mezzi di comunicazione, divieto di accettare regali e di cumulare cariche. Regole di buona politica, in sostanza, che sono sicuro già tutti i consiglieri di Pescara rispettino».

Nello specifico, la Carta di Pisa è uno strumento che consente di proclamare, mediante una dichiarazione pubblica, la volontà di esercitare la propria azione quotidiana di governo nella trasparenza e nella legalità. «Il documento», fa presente Blasioli, «è il frutto di un anno di lavoro di un gruppo di esperti, coordinati dal professor Alberto Vannucci, dell'università di Pisa, che ha realizzato un codice etico-comportamentale destinato agli amministratori pubblici, contenente specifiche regole di condotta finalizzate a rafforzare la trasparenza e la legalità all'interno delle istituzioni pubbliche, in particolare contro la corruzione e l'infiltrazione mafiosa, prevedendo anche delle sanzioni, su una serie di questioni specifiche».

I firmatari del codice si impegneranno a conformare la loro condotta ai doveri istituzionali di servire la comunità con diligenza, rettitudine e trasparenza, nel rispetto dei principi del buon andamento ed imparzialità dell'amministrazione e dei principi di disciplina ed onore nell'adempimento delle funzioni pubbliche, nonché a svolgere il loro mandato evitando situazioni e comportamenti che possano nuocere agli interessi o all'immagine della pubblica amministrazione.

«Ritengo quindi indispensabile», conclude, «per dare un segnale forte ai cittadini e per farli sentire ancor più protetti, dato che la Carta di Pisa prevede anche pene severissime (fino alle dimissioni) in caso di trasgressione da parte degli amministratori, sottoscriverla quanto prima».

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